L’inchiesta

«Hai il malocchio, paga e sei libero»: “mago” arrestato a Reggio Calabria, sequestrati 1.4 milioni di euro

L’uomo convinceva le vittime ad acquistare a caro prezzo polveri e talismani contro la sfortuna e le “fatture”. Oltre all’ingente somma di denaro, i sigilli sono scattati anche per due attività commerciali

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di Redazione
7 dicembre 2023
12:46

La Guardia finanza di Reggio Calabria ha arrestato un sedicente mago accusato di truffa aggravata e autoriciclaggio. A carico dell'uomo, oltre i domiciliari, predisposto il sequestro preventivo - finalizzato alla confisca - di oltre un milione e quattrocentomila euro, di una ditta individuale di fatto utilizzata per fornire consulenze esoteriche e di una stazione di servizio, ritenuti conseguiti grazie ai proventi delle plurime attività illecite poste in essere.

Le indagini

Le indagini sono partite a seguito di una denuncia sporta da una vittima la quale ha dichiarato ai militari di essersi rivolta al “maestro” dopo aver affrontato un periodo di depressione dovuto alla perdita della madre, anch’essa in passato “seguita” dal mago. Quest’ultimo, nel rappresentare alla donna che le restavano pochi mesi di vita e che pendesse su di lei “una fattura”, per scongiurare i prospettati pericoli, la convinceva a seguire un percorso di incontri settimanali nonché ad acquistare polveri, liquidi contenuti in bottigliette di plastica e talismani, conseguendo un ingiusto profitto per 11mila euro, corrisposti in contanti o attraverso ricariche postepay.


Le indagini hanno evidenziato come quest’ultimo - approfittando della fragilità e della vulnerabilità delle sue vittime (convinte di essere colpite da negatività o sfortune) e facendo leva su una delle tradizioni popolari più radicate consistenti nell’uso di amuleti, talismani e liquidi portafortuna venduti a peso d'oro – abbia posto in essere plurime condotte truffaldine nei confronti di persone fragili, inducendole a credere di superare i problemi e le difficoltà - falsamente paventate - grazie all’utilizzo dei predetti “rimedi”, proposti dietro corresponsione di somme di denaro (talvolta anche ingenti).

Nell’indagine risulta coinvolta anche la moglie del “maestro”, indagata per riciclaggio per aver impiegato e sostituito i proventi derivanti dalle attività illecite del marito in iniziative economico imprenditoriali (apertura della stazione di servizio) e finanziarie (acquisto di polizze e titoli di credito).

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