Reggio, due beni confiscati assegnati a donne vittime di violenza

È il primo comune della Calabria a rispondere all’appello dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere

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di Redazione
14 luglio 2019
09:58

Il Comune di Reggio è il primo della Calabria che ha risposto all’appello che nel novembre scorso Mario Nasone e Giovanna Cusumano, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, avevano rivolto ai Comuni calabresi evidenziando come quello abitativo è un problema molto sentito dalle donne vittime di maltrattamenti, che spesso avvengono proprio in ambito domestico. Donne che sono costrette a lasciare la propria casa insieme ai figli ed a chiedere ospitalità e sostegno alle case rifugio ed alle altre strutture di accoglienza operanti in regione che spesso non hanno posti disponibili.

Nell’appello i referenti dell’osservatorio citavano la legge regionale n. 20 del 2007 che espressamente prevede che i Comuni, al fine di garantire adeguata assistenza alloggiativa alle donne, unitamente ai loro figli minori, che vengono a trovarsi nella necessità, adeguatamente documentata dagli operatori dei Centri antiviolenza e/o dagli operatori comunali, di abbandonare il proprio ambiente hanno diritto all’assegnazione di un alloggio nelle disponibilità del patrimonio edilizio dell’ente locale.


A questo appello una prima risposta l’ha data il Comune di Reggio grazie all’iniziativa della consigliera delegata ai beni confiscati Nancy Iachino ed al drigente Daniele Piccione che sono riusciti a definire l’iter che ha portato all’assegnazione di due appartamenti confiscati alla mafia a due donne vittime di violenza con figli minori.

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