Incendio al resort Le Saline, parla l'amministratore: «Non molliamo»

VIDEO | Già a settembre del 2017 le fiamme avevano completamente distrutto il gazebo bar a bordo piscina. In queste condizioni, come ammette Giovanni Punturieri, diventa molto difficile fare impresa in Calabria: «Quando un’azienda cresce finisce nel mirino della criminalità»

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di Giovanni Verduci
5 febbraio 2019
19:49

Un attentato incendiario, il secondo in tre anni, ha completamente distrutto i locali ristorante del resort “Le Saline”: una struttura turistica, ubicata a Saline Joniche, a pochi passi dal mare Jonio. Le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza fanno impressione, sembrano quelle di un film poliziesco. Si vedono due persone incappucciate che, senza particolari patemi d’animo, fanno ingresso nel cortile della struttura turistica e, senza colpo ferire, prima forzano la porta del ristorante poi vi fanno ingresso, presumibilmente per cospargere la struttura di liquido infiammabile, e subito dopo vi scagliano contro un oggetto infuocato.

Il resto è fuoco, fumo, cenere e suppellettili inutilizzabili. La stagione potrebbe essere messa a rischio, ma il management della struttura si è già messa al lavoro per rimediare ai danni e recuperare il tempo perso.


«Quello che noi vogliamo - ha detto Giovanni Punturieri, amministratore del resort – è poter lavorare nel pieno rispetto della legalità e dare lavoro a tanti giovani del territorio. Oggi siamo pronti a ripartire, non vogliamo mollare e siamo convinti che le forze dell’ordine riusciranno a fare piena luce su quanto accaduto».

 

Nel resort "Le saline" lavorano 35 persone e già negli anni scorsi era stato fatto oggetto di un attentato incendiario. A settembre del 2017, infatti, le fiamme avevano completamente distrutto il gazebo bar a bordo piscina. In queste condizioni, come ammette Punturieri, diventa molto difficile fare impresa in Calabria. Quando un’impresa cresce finisce nel mirino della criminalità.

«Puntualmente – ha commentato – queste cose accadono quando un’impresa inizia a crescere, solo che, per paradosso, invece di fare un botto economico questa azienda finisce per esplodere per mano criminale».

Per il giovane imprenditore reggino, poi, l’unica arma in mano agli imprenditori reggini è la denuncia. Rivolgersi alle forze dell’ordine e alla magistratura, ecco cosa può fare il territorio per mettere la parola fine alle intimidazioni, per ripristinare lo Stato di legalità anche in questo estremo lembo della Penisola.

Sull’intimidazione patita dal resort salinese e sugli altri atti intimidatori che sono stati compiuti a Reggio Calabria e nella sua provincia si è tenuto un tavolo tecnico in Prefettura. Alle istituzioni competenti i manager della struttura turistica si sono rivolti per capire chi possa essere stato a mandare in fumo anni di duro lavoro ed a loro hanno consegnato le registrazioni integrali delle telecamere di video sorveglianza. Su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo.

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