Il caso

Reggio, domani è il giorno di Bombardieri: il Csm pronto a confermarlo alla guida della Procura

Per la quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura il profilo del magistrato calabrese prevale su quello del procuratore Seccia, vista l’amplia esperienza maturata in tema di criminalità organizzata di stampo mafioso

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di Antonio Alizzi
26 luglio 2022
10:43
Il procuratore Giovanni Bombardieri
Il procuratore Giovanni Bombardieri

La quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, dopo aver riaperto la pratica per scegliere il profilo più idoneo a ricoprire il ruolo di procuratore capo di Reggio Calabria, è giunta alla conclusione che il magistrato calabrese Giovanni Bombardieri, vista l’esperienza maturata contro la ‘ndrangheta, abbia i titoli richiesti per succedere tecnicamente al procuratore Federico Cafiero de Raho

In realtà, Bombardieri era stato già nominato procuratore capo di Reggio Calabria nel 2018, ma pochi mesi fa il Consiglio di Stato aveva annullato la delibera del Csm, sulla base del ricorso presentato dal procuratore Domenico Seccia che, salvo sorprese in Plenum, non otterrà il riconoscimento sperato. 


C’è da dire, tuttavia, che dalla comparazione dei profili, il consigliere laico (calabrese) Fulvio Gigliotti, firmatario della proposta, che tra pochi mesi concluderà la sua esperienza a Palazzo dei Marescialli, aveva sottolineato come i due magistrati fossero equivalenti su tanti punti previsti dal Testo Unico, ma la prevalenza per Giovanni Bombardieri è stata individuata nelle vaste esperienze professionali che hanno contraddistinto il percorso in magistratura dell’attuale procuratore capo di Reggio Calabria. 

Secondo la quinta commissione, presieduta dall’esponente di Magistratura Indipendente, Antonio D’Amato, Bombardieri dalla sua parte ha una maggiore “ampiezza temporale della complessiva esperienza”, della durata di 21 anni, di cui 16 e mezzo “considerando le sole funzioni requirenti e inquirenti cui fa riferimento l’art. 32, a fronte dei 10 anni del dr. Seccia” e la più ampia durata della permanenza “presso la DDA (9 anni il magistrato proposto, 7 anni e mezzo l’altro aspirante”. Inoltre, per il Csm le competenze sviluppate da Bombardieri nel contrasto alla ‘ndrangheta e alla camorra in tre diverse realtà distrettuali, Reggio Calabria, Roma e Catanzaro è prevalente rispetto ai contesti di cui si è occupato Seccia, relativamente ai gruppi mafiosi pugliesi, nel solo distretto barese, e, in particolare, dei clan garganici e foggiani, peraltro, “storicamente più recenti e all’epoca meno radicati”. 

Bombardieri, dalla sua, vanta anche una “una significativa esperienza di coordinamento investigativo “presso e con la DNA, in misura decisamente superiore alle analoghe del dr. Seccia”. Adesso manca solo la ratifica del Plenum, visto che la quinta commissione ha espresso un voto unanime per Bombardieri. Domani si conoscerà la decisione finale (salvo ulteriori ricorsi).

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