Rapina a mano armata

Rubarono 60mila euro a due guardie giurate all’uscita dal caveau di una banca a Reggio Calabria: tre arresti

VIDEO | Sotto la minaccia di un'arma sottrassero un plico di contanti e la pistola di ordinanza di uno dei vigilanti. I presunti autori sono stati individuati anche grazie a videosorveglianza e intercettazioni. Il gip: «Hanno agito con professionalità, la loro spregiudicatezza fuori dal comune»

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di Redazione
29 settembre 2023
09:17

Sono stati individuati e arrestati i presunti autori della rapina a mano armata avvenuta nel settembre dello scorso anno a Reggio Calabria, ai danni di due guardie giurate impiegate nelle operazioni di prelievo di denaro contante dal caveau di una banca. La Polizia di Stato di Reggio Calabria, con la collaborazione dei Commissariati di Gioia Tauro, Palmi e Polistena, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da gip del Tribunale di Reggio, su richiesta della locale Procura, a carico di tre persone, tutte già gravate da precedenti penali e di polizia. Si tratta di: Francesco Pellizzeri di 50 anni residente a Rosarno, Francescantonio Sabato di 44 residente a Sinopoli e Giuseppe Alvaro di 26 anni di Sinopoli.

La rapina risale precisamente al 13 settembre del 2022.  I malviventi, sotto la minaccia di un’arma, riuscirono ad asportare un “bussolotto” all’interno del quale era custodita la somma di circa 60mila euro e la pistola di ordinanza ad uno dei due vigilanti.


Per come ricostruito dalle indagini, condotte dalla Squadra mobile sotto le direttive della Procura di Reggio Calabria, i rapinatori avevano atteso l’arrivo del furgone blindato dell’agenzia di sicurezza e, dopo aver notato l’ingresso delle guardie giurate all’interno della banca, si erano appostati all’interno del locale bancomat, simulando un’operazione all’Atm. Quindi avevano atteso l’uscita dal caveau della guardia giurata che portava con sé il denaro contante, e dopo averla immobilizzata gli avevano sottratto il denaro e la pistola d’ordinanza, dandosi poi alla fuga, nonostante il tentativo di inseguimento degli stessi vigilantes.

La ricostruzione delle fasi della rapina e l’individuazione dei presunti autori è stata possibile attraverso un meticoloso lavoro di analisi delle telecamere dei sistema di video sorveglianza cittadini, a cui è seguita l’attività tecnica di intercettazione telefonica, che ha consentito di raccogliere gravi indizi di reato a carico sia dei due autori materiali della rapina, che del loro complice, il quale, pur non avendo partecipato materialmente all’aggressione alla guardia giurata, avrebbe agevolato la commissione della rapina svolgendo il ruolo di “palo” ed agevolando la fuga di uno dei complici.

Il gip: «Hanno agito con professionalità»

«Hanno dimostrato particolare abilità e professionalità nel compiere i fatti e nel gestire le varie evenienze che si sono presentate nella fase operativa della rapina». È quanto scrive il gip Vincenzo Quaranta nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei tre presunti rapinatori.

Stando alle indagini, coordinate dai pm Matteo Campagnaro e Chiara Greco, mentre Francesco Pellizzeri sarebbe il soggetto che ha aggredito la guardia giurata puntandogli contro una pistola giocattolo sprovvista de tappo rosso, Giuseppe Alvaro sarebbe invece il rapinatore che nei giorni precedenti ha eseguito dei sopralluoghi nei pressi della banca e che, il giorno del colpo, avrebbe sfilato la pistola d'ordinanza al vigilante. Francescantonio Sabato, invece, avrebbe svolto «l'insostituibile ruolo di 'palo' compiendo plurimi giri intorno all'area, e di 'autista' recuperando il complice Alvaro nel corso della fuga di quest'ultimo e così consentendo il definitivo allontanamento suo e di Alvaro dal luogo teatro dei fatti».

Fatti che, secondo il gip «dimostrano spregiudicatezza, sfrontatezza e pericolosità fuori dal comune, se si considera che hanno agito nella convinzione di non essere identificati, come può ricavarsi dal fatto di avere utilizzato macchine formalmente intestate a loro parenti e in zone caratterizzate dalla presenza di sistemi di videosorveglianza anche pubblici. Hanno dimostrato particolare abilità e professionalità nel compiere i fatti e nel gestire le varie evenienze che si sono presentate nella fase operativa della rapina». 

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