Regione Calabria, ascensori fuori uso alla Cittadella: «Un visitatore colto da malore non riusciva a raggiungere l’ambulatorio»
Denuncia del sindacato CSA-Cisal che chiede all'Amministrazione regionale di intervenire per il «ripristino della loro piena e regolare funzionalità»
Continuano i problemi di funzionalità degli ascensori alla Cittadella regionale di Germaneto. La denuncia arriva dal sindacato CSA-Cisal che segnala che gli ascensori in particolare quelli dell’area “Greco-Levante”, sono fuori uso. Non è una novità, ma una disfunzione che è presente anche in altre zone del Palazzo regionale. «Prosegue l’odissea degli ascensori malfunzionanti e fuori uso - già più volte denunciata dal sindacato CSA-Cisal - provocando spiacevoli episodi a danno dei dipendenti regionali». È quanto afferma il dirigente sindacale CSA-Cisal Gianluca Tedesco, che prosegue: «Dopo il misfatto dello scorso 9 agosto, che ha interessato un collega disabile rimasto bloccato con un altro dipendente per un considerevole periodo di tempo e tirato fuori solo grazie ad altri lavoratori che ne hanno sentito le urla, ne abbiamo un altro».
«Martedì 3 settembre - rende noto il sindacalista - presso il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari un visitatore esterno, colto da improvviso malore, è stato impossibilitato a raggiungere l’ambulatorio infermieristico in Cittadella a causa del mancato funzionamento degli ascensori. Solo grazie alla prontezza di un lavoratore dello stesso Dipartimento, il malcapitato è stato soccorso, pur dovendo subire tutti i disagi del caso. Infatti, è stato riposto su una sedia da ufficio a rotelle presente negli open space. Ma la dinamica del soccorso è piuttosto significativa su quanto sia penalizzante l’handicap del non funzionamento degli impianti elevatori. Il coraggioso dipendente, di sua sponte, conoscendo il percorso per arrivare nell’infermeria della Cittadella, è stato costretto ad uscire dal Palazzo e a percorrere (con la sedia d’ufficio e il malcapitato seduto su questa) un tratto stradale esterno. Nel corso del tragitto, per nulla regolare e agevole, la sedia in cui era provvisoriamente posizionato il lavoratore colto dal malore si è addirittura rotta. Tutto questo perché gli ascensori non funzionavano e non funzionano tuttora».
Per il sindacato CSA-Cisal: «Questo ultimo episodio - così come tanti altri - rappresenta un danno d’immagine per l’Ente regionale e, soprattutto, la prova dello scarso riguardo verso dipendenti ed utenti esterni. È inaccettabile che nella Cittadella regionale, dopo aver speso tanti soldi pubblici per l’installazione e per la manutenzione degli ascensori, gli stessi siano fuori uso, creando così condizioni di forte disagio. Il disservizio degli impianti elevatori non è più accettabile e non può proseguire oltre».
«Gli ascensori rappresentano il degrado e la noncuranza di questa Amministrazione verso chi ci lavora e chi deve raggiungerla per qualsiasi altro valido motivo. Prova ne è che, qualche giorno fa, è comparso il cartello affisso - continua Tedesco - accanto agli impianti elevatori fuori uso, con l’indicazione: “Gentile cliente, la informiamo che l’elevatore dovrà restare fermo per motivi tecnici. Lo stesso sarà rimesso in funzione nel più breve tempo possibile. Ringraziamo per la collaborazione e ci scusiamo per il disagio"».
«Tale “cartello” restituisce, né più né meno, un solo ed unico risultato: ascensori ancora fermi, con buona pace dei lavoratori e degli utenti. Era così nel mese di agosto e in tanti mesi precedenti dell’anno, ed è ancora così agli arbori di un autunno alle porte. Siamo al cospetto di un’ingiustizia senza precedenti che non colpisce solo le persone che presentano disabilità fisiche ma l’intera platea dei lavoratori e degli utenti esterni». Eppure - chiarisce Tedesco - «l’Amministrazione avrebbe il dovere di tutelare il benessere dei dipendenti e la migliore accoglienza nei confronti dei visitatori». «Alla luce di ciò - conclude il sindacato - vogliamo lanciare, oggi, l’ennesimo appello all’Amministrazione regionale, affinché, in attesa del loro ripristino, possa manifestare una seria presa di posizione con la società di manutenzione, al fine di stabilire tempi certi e rassicurazioni chiare sul ripristino della loro piena e regolare funzionalità».