Regione, dipendenti sul carrozzone della politica: 4,5 mln per le indennità (più stipendi)

In Calabria sono molti gli impiegati già in organico che vengono chiamati per offrire “supporto tecnico” a consiglieri e membri dell'esecutivo. Designazione ambitissima che consente di sommare alla normale retribuzione anche una ricca integrazione: ecco quanto incassano. Ma si rischia un grave danno erariale

di Alessia Bausone
25 giugno 2020
06:04

I consiglieri regionali della Calabria nella propria “struttura”, cioè tra le caselle da riempire di nomina strettamente fiduciaria (a favore, come abbiamo visto, degli amici degli amici) oltre a portaborse, collaboratori vari e autisti (per i capogruppo e i membri dell’ufficio di presidenza), nominano anche dei “componenti interni”, ossia dipendenti del consiglio o della giunta regionale chiamati a lavorare direttamente per i politici. “Il rapporto di collaborazione è correlato all’espletamento delle attività istituzionali su indicazione nominativa di ciascun titolare di struttura speciale” specifica diligentemente la normativa.

Per lavorare si... sgomita

C’è da dire che questi “interni”, declinati a volte come “supporto tecnico”, fanno a gara per entrare nella corte della politica regionale. Il motivo è tutto economico perché è qui che si nasconde un altro privilegio: l’ambitissima “indennità integrativa speciale” prevista dalla legge regionale 8 del 2007 corrisposta “in misura fissa ed indipendente dalle dinamiche della contrattazione collettiva”. Ed è qui che si cela la “furbata”. Perché a partire dal contratto collettivo nazionale di lavoro per la categoria Regioni ed Enti locali, in particolare, quello del 22 gennaio 2004, l’indennità integrativa speciale viene di fatto eliminata.


Legge violata, risparmio annullato

Questo portava a un risparmio per le casse regionali ma la casta, si sa, si tiene stretti i propri privilegi e quelli della propria corte, tant’è che la delibera dell’Ufficio di Presidenza del consiglio regionale numero 17 del 2005 ha confermato l’indennità integrativa speciale, in violazione del contratto collettivo ed in violazione, addirittura, alla legge nazionale, dato che l’articolo 40 del decreto legislativo 165 del 2001 dispone, al comma 4, che «le pubbliche amministrazioni adempiono agli obblighi assunti con i contratti collettivi nazionali e integrativi».
Insomma, come anche confermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza 18 del 2013, il trattamento economico dei dipendenti pubblici deve essere concertato (tra Aran e i Sindacati) e non imposto dalla politica, come invece accade in Calabria con il solito alone di intangibilità.

Bei soldi

Parlando di cifre, l’indennità, aggiuntiva allo stipendio, di questi dipendenti è pari alla differenza tra il trattamento economico complessivo e lo stipendio tabellare in godimento all'amministrazione di provenienza. Il bilancio di previsione 2020-2022 indica un costo annuale di 950.000 euro per gli “interni” (solo) del Consiglio regionale, fino a 76 unità di personale che, in più, vivono un vero e proprio paradosso in questo già paradossale mondo di privilegi: più la loro qualifica e il loro inquadramento è basso, più alta sarà l’indennità che andranno a percepire.
Ad esempio, se un consigliere regionale chiama nella sua struttura un impiegato del consiglio regionale (categoria C1) che ha una retribuzione annua di circa 21.000 euro, prenderà una “indennità di struttura” di 11.500 euro, mentre un funzionario (categoria D6) con stipendio tabellare di 29.638,84 euro annui, prenderà “solo” 6456 euro di indennità. Per cui, il personale più qualificato (rispetto all’inquadramento) sarà fortemente disincentivato a dare il proprio apporto alla politica.

In giunta la musica non cambia

Differente sorte spetta agli “interni” della giunta regionale (circa 24 unità) che percepiscono annualmente una indennità che varia dai 14.228 euro se il dipendente nominato è inquadrato come categoria A (ad esempio i custodi), ai 21.071 euro degli autisti, fino ai 23.300 della categoria D (ossia funzionari e dirigenti) con un costo annuale di 430.000 euro.

Costo annuo esorbitante

Se a queste cifre si aggiungono quelle delle indennità che prendono i tantissimi “interni” delle strutture speciali ausiliarie della giunta e dei dipartimenti, si può quantificare un costo annuale a carico dei calabresi di quasi 4,5 milioni di euro. Indennità “speciali” forse non dovute, stante quello che dice la legge nazionale e il contratto collettivo nazionale di riferimento. Corte dei Conti ci sei?

Giornalista
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