Rifiuti, nella Sibaritide è di nuovo emergenza: fioccano le diffide

I sindaci si ribellano al calendario dei conferimenti e contestano tutta la gestione. Ieri un incendio ha colpito l'azienda che si occupa del servizio a Corigliano Rossano e in altri centri 

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di Matteo Lauria
22 agosto 2020
09:04
Impianto pubblico di Bucita
Impianto pubblico di Bucita

Emergenza rifiuti tra paralisi e tensioni. Conflitti tra i sindaci dell’Aro (Ambito di raccolta ottimale) e la società che gestisce l’impianto pubblico di Bucita (Ekrò), ma non mancano contrasti tra sindaci stessi nell’ambito di un circolo vizioso che riguarda le percentuali dei conferimenti da trasferire negli impianti.

 


In tutto questo s’inserisce l’incendio che ha colpito ieri l’azienda Ecoross che ha in gestione il servizio di Igiene urbana non solo del Comune di Corigliano Rossano ma anche di altri dell’alto e del basso jonio. L’ipotesi prevalente è un principio di autocombustione, ma gli effetti del rogo potrebbero avere ripercussioni sull’andamento delle attività già rese difficoltose dall’emergenza.

Cause dei disagi e le contestazioni dei sindaci

Intanto i sindaci della Sibaritide contestano il calendario dei conferimenti.  

Fioccano di giorno in giorno le diffide: il sindaco di Mandatoriccio Dario Cornicello ha, in queste ore, diffidato la Ekrò a voler applicare e concordare il calendario concordato e approvato dai sindaci.

 

Secondo quanto emerge le difficoltà sono originate dalla chiusura della discarica di San Giovanni in Fiore. È al vaglio l’ipotesi di nuovi conferimenti fuori regione. Nel frattempo si sovrappone la questione amministrativa dei comuni e su questo versante il percorso si complica e non poco. La stessa Ekrò, nei giorni scorsi, ha inviato una diffida ai comuni di Corigliano Rossano, Francavilla, Cerchiara, Acquaformosa e San Basile, in cui si chiede di corrispondere gli importi fatturati per il 2019 ammontanti a 1.400.000,00 euro. 

 

La situazione, dunque, non è delle migliori e la paralisi delle attività è dietro l’angolo.  

Problemi igienico-sanitari a Trebisacce

Il sindaco di Trebisacce Franco Mundo ha inviato una missiva ai dirigenti della azienda Ekrò, al commissario ad acta dell’Ato di Cosenza, all’Aro della Sibaritide e all’assessore regionale all’Ambiente nella quale denuncia i gravi disagi e problemi igienico-sanitari all’intera comunità di Trebisacce.

 

«I quantitativi autorizzati sono di molto inferiori alle esigenze cittadine, considerata la presenza raddoppiata di abitanti. Il calendario che disciplina i conferimenti settimanali non è stato né approvato e né condiviso da questo comune. L’Asp di Cosenza - Ufficio igiene pubblica di Trebisacce, ha comunicato e richiesto un intervento immediato per ovviare agli inconvenienti igienico-sanitari, causati dal perdurante deposito di rifiuti sulle strade cittadine».

 

Da qui l’atto di diffida alla Ekrò «ad autorizzare uno scarico straordinario di rifiuti indifferenziati per almeno 30 tonnellate a settimana per consentire di sgomberare le strade e quindi rimuovere i rifiuti che producono odori nauseabondi, ovviando agli inconvenienti igienico-sanitari».

Bucita ospita e i disagi della Ecoross

L’impianto di Rossano può ospitare tendenzialmente 130 tonnellate si rifiuti giornalieri, di cui 70 vengono assorbiti dal Comune di Corigliano Rossano (80mila abitanti), il resto è spalmato per gli altri comuni dell’ambito. 

 

A risentirne anche la società che ha in gestione il servizio di Igiene urbana (Ecoross) a causa delle limitazioni nei conferimenti agli impianti finali di trattamento di Bucita, a Corigliano Rossano, e di Calabra Maceri e Servizi spa, a Rende.

 

Simone Turco, Responsabile dei Servizi di Igiene Urbana di Ecoross srl –  nel precisare che «la situazione venutasi a creare non è imputabile né al gestore dei servizi né alle amministrazioni comunali dei territori interessati, bensì va ricercata in un deficit del sistema impiantistico su scala regionale - sottolinea le difficoltà dell’azienda ad operare» e precisa: «A fronte di oltre 200 mezzi quotidianamente impiegati nei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, circa una settantina sono deputati al trasporto e al conferimento presso gli impianti finali di trattamento. Di questi, attualmente, circa il 60% non riesce a conferire. Dopo lunghe e infinite giornate di attesa davanti agli impianti, anche pari a 10 ore, quando il conferimento non è possibile questi mezzi restano carichi di rifiuti per essere, il giorno dopo, avviati nuovamente agli impianti nella speranza di riuscire a conferire. Ciò comporta essenzialmente due cose: i mezzi restano pieni e non possono essere riutilizzati nei servizi di raccolta dei giorni successivi; l’azienda è quindi costretta ad impiegare sui territori ulteriori mezzi e ulteriore personale in sostituzione di quelli rimasti “bloccati”. In periodi del genere è semplice comprendere come anche un’azienda rischi di non farcela a sopperire da sola ai deficit del sistema».

 

«La soluzione, nell’immediatezza – prosegue Turco– sarebbe quella di sbloccare i conferimenti per quantitativi ingenti e straordinari di rifiuti. Se così fosse, l’azienda Ecoross sarebbe disponibile sin da subito, anche con ulteriori sacrifici e con un impiego straordinario di ulteriori uomini e mezzi, a lavorare giorno e notte pur di ripulire i territori e poter tornare ad offrire servizi regolari. Ovviamente – conclude Simone Turco – consideriamo che maggiore è il quantitativo di rifiuti non conferito e accumulato, maggiore sarà il tempo necessario per raccogliere tutto e ripristinare uno stato di normalità. Per questo, anche al fine di scongiurare ulteriori disagi di carattere igienico-sanitario, fondamentale è la questione tempo».

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