La campagna di vaccinazione è una delle tante speranze per uscire dall’incubo del Sars-Cov-2 e per affrontare l’importante appuntamento, la signora Rosaria, 86enne di Santa Sofia d’Epiro, paese del Cosentino, questa mattina si è presentata come prima a ricevere il vaccino e per l’occasione ha vestito il tradizionale abito arbereshe. «Era molto felice di ricevere il vaccino – ci dice il sindaco Daniele Sisca – si è presentata alla buon ora ed oltre a voler voluto immortalare il momento, ha espresso tutto il suo entusiasmo».

La tradizione che viene da lontano 

la signora Rosaria dopo essere stata vaccinata La signora Rosaria è tra le poche che ancora indossa quotidianamente l’abito tradizionale della cultura arbereshe, un costume che rappresenta un importante eredità della cultura dell’Arberia. Una tradizione tramandata dai profughi che giunsero dall’Albania in Calabria nel XV secolo. Come nella lingua anche nei costumi ci sono differenze da centro a centro e, nonostante le chiare analogie stilistiche, gli abitanti dei singoli paesi arbereshe sono soliti precisare come gli abiti tradizionali della propria comunità differiscano dagli altri per la foggia di un accessorio o per una specifica combinazione di colori.

«Dopo il vaccino la signora Rosaria, sentendosi al centro dell’attenzione ha espresso il suo rammarico nel non aver indossato l’abito della festa per sottolineare l’importanza dell’occasione – ci ha confidato il sindaco di Santa Sofia – ma l’abbiamo subito tranquillizzata ed invitata ad indossarlo quando verrà a ricevere la seconda dose».

Buoni risultati per la campagna vaccinale 

Nel centro di circa 3000 anime, in provincia di Cosenza, sono 174 gli ultra ottantenni che hanno ricevuto, nei locali dell’Accademia della Musica, il vaccino Pfizer: «Siamo molto soddisfatti per come sono andate oggi le cose – dice il primo cittadino Sisca – abbiamo avuto una risposta positiva ed a ricevere la prima dose del vaccino si sono presentati quasi tutti i soggetti convocati».

La prima giornata di vaccinazione riuscita anche grazie al contributo di associazioni del territorio, cosi come conferma il sindaco di Santa Sofia: «Oltre ai medici ed agli infermieri dell’Asp, mi corre l’obbligo di ringraziare l’Aspa, la Croce Rossa e l’Associazione Nazionale Carabinieri, tutte arrivate dalla vicina Acri. Un ringraziamento anche ai numerosi dipendenti comunali ed agli amministratori, che hanno lavorato assiduamente da oltre 15 giorni». Ed infine: «Nonostante le grosse difficoltà nel reperire i vaccini, siamo riusciti ad ottenere tutte le dosi “Pfizer” per garantire la somministrazione dei vaccini a tutti i sofioti che hanno effettuato la prenotazione»