L’encomio

Salvò tre adulti e un neonato da un’alluvione nel Reggino, medaglia al Merito civile al carabiniere Giuseppe Paratore

Era in servizio nella Locride quando il primo novembre del 2015 l'esondazione di un torrente provocò il crollo della 106 a Ferruzzano: insieme a un collega nuotò tra acqua e fango per raggiungere quattro persone prima che le loro auto venissero inghiottite nella voragine

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di Redazione Cronaca
22 aprile 2024
12:35
L’alluvione del 2015 nella Locride e, a destra, l’encomio al carabiniere
L’alluvione del 2015 nella Locride e, a destra, l’encomio al carabiniere

Nel 2015 salvò tre adulti e un neonato da una violenta alluvione nel Reggino. Per questo motivo all’appuntato scelto dei carabinieri Giuseppe Paratore è stata consegnata la medaglia di bronzo al Merito civile. Al Comando provinciale carabinieri di Siracusa, il comandante, colonnello Gabriele Barecchia, alla presenza di una rappresentanza di militari della sede, ha consegnato il riconoscimento, concesso dal ministro dell’Interno, con decreto del presidente della Repubblica, all’appuntato scelto Giuseppe Paratore, in servizio oggi alla Stazione carabinieri di Carlentini.

È stata attribuita al graduato a seguito del gesto eroico che ha compiuto, insieme a un altro militare, in Calabria, durante l’alluvione del primo novembre 2015. Quel giorno, a Marinella di Ferruzzano (Reggio Calabria), a seguito dell’esondazione dell’omonimo torrente, mentre le intense precipitazioni continuavano ad imperversare su tutto il territorio della Locride, due carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Bianco, impegnati nel servizio perlustrativo di controllo del territorio, hanno tratto in salvo due coniugi africesi e il loro figlioletto di pochi giorni di vita, nonché un 57enne di Ferruzzano, tutti rimasti coinvolti nel cedimento della strada statale statale 106. La famiglia e il 57enne viaggiavano a bordo delle rispettive autovetture, quando sono state investite dalla furia della corrente. 


L’immediato intervento dei carabinieri, costretti ad avanzare a nuoto tra l’acqua e il fango, detriti e rami spezzati, che ormai avevano raggiunto circa un metro e mezzo di altezza, ha permesso di mettere in salvo le persone, mentre le auto sulle quali viaggiavano sono state inghiottite dal mare. Non appena i militari hanno portato a termine le difficili operazioni di salvataggio, a causa della forza del mare nonché delle acque della fiumara, il manto stradale della statale è completamente sprofondato insieme alla limitrofa linea ferrata, creando una voragine di circa 40 metri di lunghezza e 5 metri circa di profondità.

L’attestazione di riconoscenza consegnata oggi al militare riporta la seguente motivazione: "Interveniva su segnalazione, unitamente ad altro collega, presso un torrente, la cui piena aveva sommerso la sede stradale e bloccato un veicolo, i cui occupanti, due adulti ed un bambino, erano riusciti a fuggire ed avevano trovato rifugio in un ricovero presso l’adiacente linea ferroviaria. Incurante del pericolo, guadava il torrente, le cui acque avevano raggiunto un metro e mezzo di altezza, li raggiungeva e, muovendosi lungo la ringhiera della strada ferrata, riusciva a trarre in salvo i malcapitati, immediatamente prima che la furia dell’acqua causasse il cedimento della strada e della ferrovia. Grande esempio di coraggio, senso civico e senso del dovere". 

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