Sanità calabrese bocciata dal tavolo interministeriale, sindacati: «Disastro annunciato»

I segretari confederali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono ora provvedimenti concreti e un maggior senso di responsabilità, soprattutto in previsione della nuova ondata di contagi

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11 ottobre 2020
15:07

«Le notizie che ci giungono da Roma aggiungono ulteriore confusione alla già altissima tensione che da tempo investe la sanità calabrese». Così in una nota i segretari confederali di Fp Cgil, Alessandra Baldari, di Cisl Fp Luciana Giordano e di Uil Fpl Elio Bartoletti. 

 


«La verifica effettuata dal tavolo Adduce non lascia spazio al seppur minimo dubbio - continuano -, la sanità in Calabria, con un deficit di 213 milioni di euro, è in default. Un debito di 213 milioni significa che nell’arco di due anni il debito è aumentato di almeno 50 milioni di euro, significa altresì che la politica commissariale finora affidata a soggetti che non hanno avuto una visione obiettiva e mirata al bene comune, ha prodotto solo danni».

 

Tutto questo mette in forte apprensione il sindacato confederale che incalza: «In un momento così grave per il Paese ed in particolare per la Calabria, con la pandemia non più alle porte ma ormai inesorabilmente dentro la regione, non si può più perdere tempo. È necessario dare una svolta, subito. In questo momento nessuno si deve nascondere. La situazione è molto grave e per le decisioni non si può attendere oltre, anzi, bisogna fare presto. Bisogna agire adesso per evitare di trovarsi in una situazione di stallo che allungherebbe irreversibilmente i tempi di recupero».

 

Le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria si dicono affatto stupite dell’esito dell’ultimo tavolo Adduce: «Lo avevamo previsto da tempo e preannunciato al ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione dell’ultimo incontro a Roma». I sindacalisti richiamano tutti i soggetti a un maggiore senso di responsabilità, non a parole e a proclami ma con fatti concreti.

 

«Abbiamo imparato a nostre spese che il Covid-19 è un virus che non fa sconti a nessuno, soprattutto in quelle realtà territoriali che non hanno un sistema sanitario ben organizzato e pronto ad affrontare e contrastarne gli effetti, che nella nostra regione, a queste condizioni, rischiano di diventare non più controllabili. Per questo è necessario essere pronti subito, ora! Le scelte politiche competono al Governo nazionale».

 

Per le categorie sindacali è fondamentale celerità e certezza di responsabilità, in coerenza con l’attività del ministero. «Soprattutto in tali momenti di emergenza, ci sono priorità che attengono al potenziamento del personale e alla gestione dei percorsi Covid, nonché sciogliere i nodi strutturali di riorganizzazione del servizio sanitario regionale che limitano ulteriormente la capacità di affrontare la pandemia».

 

«Si attivi subito un tavolo di confronto con le forze sociali - concludono le tre segreterie generali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria -  e si inizino ad affrontare i problemi, risolvendoli uno dopo l’altro, prima che sia troppo tardi davvero! Tuttavia, nonostante la gravità della situazione e a diversi mesi dal suo insediamento, il direttore generale del dipartimento Tutela della Salute, Francesco Bevere non ha ancora sentito l’esigenza di avviare il confronto con le parti sociali».

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