Sanità, la Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro ai primi posti in Italia

La soddisfazione del primario Pasquale Mastroroberto: «Bisogna continuare su questa strada per combattere in prima linea tutti i problemi legati alla mobilità passiva extraregionale»

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25 aprile 2021
21:45

Lo scorso marzo in diretta streaming sui canali social del ministero della Salute, sono stati presentati i risultati dell'edizione PNE 2020 con la presenza del Ministro della Salute, Roberto Speranza. I dati resi pubblici dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali prendono in esame, nell’ambito della cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure: il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle valvulopatie isolate cioè riparazione o sostituzione valvolare.

La cardiochirurgia dell’azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini di Catanzaro, diretta dal professore Pasquale Mastroroberto, risulta ai primissimi posti in Italia per ciò che concerne gli esiti cioè i risultati in termini di mortalità a trenta giorni del bypass aorto-coronarico isolato ed in media nazionale per la chirurgia valvolare isolata.


«Sono dati in continuità con l’edizione PNE 2019 presentata lo scorso anno con un eccezionale miglioramento degli indici di mortalità relativi al bypass aorto-coronarico - afferma con soddisfazione Mastroroberto - che è dello 0.3% rispetto alla media nazionale pari all’1.87%. Inoltre abbiamo incrementato il numero dei ricoveri sempre di pazienti che necessitano di trattamento chirurgico per malattia coronarica mantenendo stabile quello relativo alle patologie valvolari isolate.

«È giusto precisare che tali risultati sono solo una parte dell’attività del centro cardiochirurgico universitario visto che sono esclusi sia gli interventi combinati - ad esempio, bypass aorto coronarico + chirurgia valvolare - sia quelli per il trattamento delle patologie a carico dell’aorta - aneurismi e dissecazioni - nonché procedure correlate all’assistenza meccanica al circolo o al trattamento chirurgico della fibrillazione atriale che pure rappresentano una parte del lavoro quotidiano. Non è mai superfluo sottolineare come questa continuità di risultati è possibile – continua Mastroroberto – solo grazie ad un sistema organizzativo complesso avviato qualche anno fa e, soprattutto, ai sacrifici ed alle professionalità del gruppo cardiochirurgico composto da medici, tecnici della circolazione extracorporea, infermieri e operatori sociosanitari di reparto e sala operatoria e dal team di anestesia e terapia intensiva».

I dati del PNE sono migliorati costantemente e trovano riscontro anche a livello internazionale come dimostrato dalle presenze di illustri cardiochirurghi al Congresso Internazionale biennale che si svolge all’Università Magna Graecia di Catanzaro e che anche quest’anno avrà contributi di notevole valore scientifico nell’edizione in diretta streaming i prossimi 22 e 23 giugno. «Bisogna continuare su questa strada – conclude Mastroroberto – per combattere in prima linea tutti i problemi legati alla mobilità passiva extraregionale sottolineando che nel panorama sanitario calabrese esistono realtà positive che devono assolutamente essere valorizzate e potenziate per dare finalmente fiducia e speranza a tutta la popolazione».

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