Scommesse clandestine, sgominata banda che operava anche in Calabria

Le operazioni hanno interessato anche soggetti residenti nel crotonese. In totale 64 sono gli indagati e 23 le attività commerciali sequestrate
di Redazione
31 marzo 2016
13:22

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare (8 in carcere e 10 agli arresti domiciliari), disposte dall'Ufficio G.I.P. del Tribunale di Salerno, nei confronti di un sodalizio criminale organizzato con sede operativa nell'agro nocerino sarnese, operante sul territorio nazionale ed in particolare, oltre che in Campania, nelle Regioni Basilicata e Calabria, dedito alla gestione e all'amministrazione in generale dei giochi on-line con piattaforme illegali di siti web esteri abusivamente attive in Italia in assenza della prescritta autorizzazione dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.


Le operazioni hanno interessato anche soggetti residenti a Potenza, Cirò Marina e Favara, nonché uno già detenuto a Frosinone, con la collaborazione dei Nuclei di polizia tributaria della Guardia di finanza di Potenza, Crotone ed Agrigento. Le proiezioni internazionali dell’organizzazione spaziavano dal Canada al Regno Unito, da Malta al Montenegro.



La complessa ed articolata organizzazione criminale è riconducibile alla famiglia dei Contaldo di Pagani detti "i caccaviello".Il principale promotore, Antonio Contaldo, classe ’66, insieme ai suoi fratelli, figli e familiari gestiva diverse piattaforme e canali "on-line" per la raccolta delle scommesse clandestine e del poker su internet, creandone anche di proprie. A tal fine si è giovato di collaborazioni con altre organizzazioni attive sul territorio nazionale quali quelle riconducibili ai fratelli Tancredi di Potenza e con affiliati a cosche della ‘Ndrangheta calabrese, anche costoro raggiunti dai provvedimenti emessi dall’A.G. di Salerno. Per sviluppare e imporre nella provincia di Salerno le proprie piattaforme di gioco, Contaldo si rivolgeva a personaggi affiliati a clan camorristici del nocerino e della zona della valle dell’Irno, nonché a pluripregiudicati con provata esperienza nel settore dei giochi on-line. I siti di gioco erano alterati in modo da rendere impossibile per il giocatore effettuare vincite apprezzabili. “


"Inoltre - scrive la Procura - per sviluppare e imporre nella provincia di Salerno le proprie piattaforme di gioco si rivolgeva e si associava a personaggi affiliati a clan camorristici del nocerino e della zona della valle dell’Irno, nonché a pluripregiudicati con provata esperienza nel settore dei giochi on-line. I siti di gioco erano alterati in modo da rendere impossibile per il giocatore effettuare vincite apprezzabili".


Nel corso delle indagini, è stata anche accertata la presenza di investimenti illeciti nel disco bar "Jamm Jamm" di San Valentino Torio (Salerno), sequestrato dal Tribunale di Salerno. In totale gli indagati sono 64, dei quali 57 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di attività di organizzazione e raccolta a distanza del gioco on line mentre altri rispondono di diversi reati. Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate 23 attività commerciali - tra cui uno studio dentistico abusivo - e beni mobili registrati. Sono stati anche posti sotto sequestro ed oscurati 11 siti internet illegali, avvalendosi degli specialisti del Nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di finanza, con sede a Roma.


La rete dei punti gioco nella provincia di Salerno coinvolgeva esercizi commerciali di Pagani, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio e Sant'Egidio del Monte Albino.

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