Scuola, a Vibo preside manda via gli studenti del focolaio di Stefanaconi e chiude l’istituto

VIDEO | Prima campanella amara per i ragazzi dell’Alberghiero, dove il dirigente scolastico ha deciso di vietare l’accesso ai ragazzi provenienti dal piccolo centro alle porte della città capoluogo, dove sono stati registrati 10 casi di coronavirus (ASCOLTA AUDIO)

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di Cristina Iannuzzi
23 settembre 2020
12:50

Rimandati a casa nel giorno “dell’accoglienza a scuola”, che precede l’avvio ufficiale dell’anno scolastico, in calendario domani.

Prima campanella amara per gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia residenti a Stefanaconi, dove è attivo un focolaio Covid che conta sino ad oggi dieci persone positive al coronavirus.

Una situazione che ha convinto il preside dell’istituto, Pasquale Barbuto, a respingere gli studenti provenienti dal piccolo centro alle porte della città capoluogo, chiedendo loro di tornare solo muniti di autocertificazione che attesti di non aver avuto contatti negli ultimi 14 giorni con persone positive al virus.

Una decisione che ha immediatamente sollevato perplessità e polemiche, non solo tra le famiglie dei diretti interessati, ma anche e soprattutto tra quelle degli altri studenti, che hanno stigmatizzato un provvedimento che non sembra mettere al sicuro tutti gli studenti.

La notizia ha fatto saltare dalla sedia anche il sindaco di Stefanaconi e presidente della Provincia, Salvatore Solano, che si è precipitato all’Alberghiero, invitando il dirigente a disporre il ritorno a casa di tutti gli studenti, in attesa di assumere sulla questione un approccio unitario.

Solano, in particolare, ha polemizzato con la decisione del dirigente scolastico, affermando che «nessun studente può essere obbligato a presentare certificati medici e autocertificazioni» al di fuori delle previsioni normative in materia. Barbuto, però, pur rimanendo fermo nella decisione assunta, ha chiesto scusa per l’effetto dirompente del provvedimento: «Mi spiace se la mia decisione è apparsa discriminatoria, ma era solo volta a tutelare il personale e i ragazzi».

Alla fine, dunque, il dirigente ha accolto le indicazioni del presidente della Provincia e ha deciso di mandare tutti a casa.
La questione, però, è tutt’altro che risolta, perché domani, 24 settembre, comincia ufficialmente l’anno scolastico calabrese e restano aperti tutti gli interrogativi, anche in riferimento alle decisioni che adotteranno gli altri istituti.

Giornalista
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