Arresti per usura

«Se non ti sparo io, ti ammazza qualcun altro»: così taglieggiavano i commercianti tra Catanzaro e Crotone

VIDEO | Tassi di interessi alle stelle e in caso di difficoltà la firma di assegni a garanzia della restituzione del capitale. A Cropani esercenti costretti a restituire somme fino a 600 euro su prestiti di tremila euro (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
21 febbraio 2022
10:08

«Pisciaturo tanto se non ti sparo io, ti ammazza qualcun altro». Con questa minaccia proferita nei confronti di un commerciante di Cropani si concludeva l'inseguimento in macchina fino alla stazione dei carabinieri. A pronunciarla sarebbe stato Carmine Bianco, 46 anni, di Cropani nel tentativo di far desistere la propria vittima dal denunciarlo. Si tratta del titolare di un bar che avrebbe ricevuto in prestito da Carmine Bianco e Salvatore Capicchiano, 31 anni di Isola Capo Rizzuto, un prestito di mille euro ad un tasso di interesse di 150 euro al mese. 

L'operazione

Tutto è confluito nella ordinanza di custodia cautelare firmata questa mattina dal gip, Giuseppe De Salvatore, nei confronti di 5 persone accusate di usura aggravata dal metodo mafioso. L'operazione - messa a segno dalla compagnia dei carabinieri di Sellia Marina e coordinata dalla Dda di Catanzaro - ha consentito di chiudere il cerchio su un presunto sistema asfissiante di prestiti con tassi altissimi. L'inchiesta ha avuto il via da una segnalazione che poi - attraverso le attività tecniche e di indagine - si è estesa a sette commercianti e artigiani.  


I tassi usurai

Tra il 2019 e l'agosto del 2020 Carmine Bianco e Salvatore Capicchiano avrebbero infatti prestato più volte denaro al titolare del bar di Cropani: dapprima mille euro ad un tasso di interesse di 150 euro al mese; il secondo prestito sempre di mille euro ma ad un tasso di 300 euro al mese di interessi e infine duemila euro ad un tasso di interesse di 550 euro al mese. Tra il giugno e il luglio del 2020 in considerazione delle difficoltà incontrate dall'esercente a restituire le somme, i due odierni indagati si sarebbero fatti consegnare due assegni dell'importo di duemila euro ciascuno per ottenere la garanzia della restituzione del capitale.

Carmine e Salvatore Bianco sarebbero andati più volte a riscuotere gli interessi anche nei confronti di una seconda persona, per conto di Santino Tropea. Per un prestito di 4.650 euro si sarebbero fatti consegnare 500 euro di interessi mensili fino a maggio del 2020 e 400 euro al mese da giugno 2020 fino alla completa restituzione del capitale con un tasso di interesse pari a circa il 10%.  A causa delle limitazioni imposte dall'emergenza pandemica, gli incontri avvenivano nei parcheggi dei supermercati per non destare sospetti.

Sequestro preventivo

Ma gli interessi potevano variare. Ad esempio ad una terza persona per un prestito di tremila euro veniva applicato un tasso di interesse pari al 20%: 600 euro al mese. Il reato di usura viene oggi contestato agli indagati aggravato dalle modalità mafiose: «per aver posto in essere la condotta avvalendosi della forza intimidatoria derivante dal vincolto associativo e dalla condizione di assoggettamento e omertà che ne scatirusce». Il gip del Tribunale di Catanzaro ha inoltre disposto il sequestro preventivo nei confronti:

  1. Carmine Bianco e Salvatore Capicchiano di 5.500 euro;
  2. Carmine Bianco, Salvatore Bianco e Santino Tropea di 25.700 euro;
  3. Carmine Bianco di 2.800 euro;
  4. Carmine Bianco e Santino Tropea di 30mila euro;
  5. Carmine Bianco di 2.800 euro;
  6. Carmine Bianco, Saverio Capicchiano e Salvatore Capicchiano di 15.400 euro

Giornalista
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