Il sindaco di Varapodio indagato attacca i giornalisti: «Puzzate di fogna». L'Unci querela

Orlando Fazzolari è inquisito per la gestione del centro immigrati del suo Comune. Nel corso di un comizio ha lanciato accuse verso la stampa e gli inquirenti: «Erano d’accordo». La replica dell'Unione cronisti della Calabria

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di Redazione
17 agosto 2020
14:46
Fazzolari durante il comizio
Fazzolari durante il comizio

Il sindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, nel corso di un comizio tenuto ieri sera nel suo Comune per rispondere alle accuse di un'indagine della Procura di Palmi sulla gestione di un centro di accoglienza per immigrati che lo vedono indagato insieme ad altre 5 persone, ha incautamente attaccato tutti i cronisti che si sono occupati del caso, definendoli «giornalisti di merda che non si devono permettere di vendere giornali sul mio nome» e che quei giornali o tv locali e nazionali «puzzano di fogna». Lo riferisce in una nota stampa l'Unione cronisti della Calabria. Secondo quanto affermato da Fazzolari, sostiene ancora l'Unci, i giornalisti sarebbero stati «dei maghi» perché prima della notifica del provvedimento di conclusioni indagini, avevano già pubblicato la notizia. «Allora - ha detto Fazzolari - era tutto organizzato - dagli stessi giornalisti e dalla Procura di Palmi e da chi lo ha indagato e cioè i carabinieri».

 


L'Unione Cronisti della Calabria. nel «respingere le accuse piovute addosso ai giornalisti dal sindaco Fazzolari», ricorda che «i cronisti hanno ricevuto sin dalla mattinata di martedì 12 agosto un corposo comunicato stampa dal Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri, occupandosene per le rispettive testate sia on line, di carta stampata o radio televisive. L'Unci Calabria e il Sindacato dei Giornalisti della Calabria, ritengono le affermazioni di Fazzolari, secondo quanto si afferma nel comunicato, altamente offensive della professionalità dei cronisti calabresi, che come sempre e nel rispetto della deontologia professionale e della legge sulla stampa, raccontano ciò che accade nella nostra regione in piena libertà e senza condizionamenti». L'Unci e il Sindacato giornalisti della Calabria, «preoccupati per clima sempre più intollerante verso la stampa che si registra nel nostro Paese ed in Calabria - è detto ancora nella nota - hanno già dato mandato ai propri legali di tutelare in ogni sede l'onorabilità e la dignità dei giornalisti che si occupano di cronaca, annunciando sin da subito che l'eventuale risarcimento danni verrà interamente devoluto al Fondo di Solidarietà dei Giornalisti calabresi».

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