Abuso d’ufficio

Sospeso dirigente dell’Asp di Reggio: avrebbe bloccato l’apertura di numerose strutture veterinarie

Il professionista, che operava soprattutto nei territori della Locride, è accusato di abuso d’ufficio. Dinnanzi a richieste presentate correttamente avrebbe negato il rilascio di autorizzazioni sanitarie. Le indagini partite da diverse denunce

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di Redazione
11 marzo 2022
09:47
L’Asp di Reggio Calabria
L’Asp di Reggio Calabria

Un dirigente del Servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria è stato sospeso dal servizio per un anno. Più nel dettaglio, i carabinieri della compagnia di Locri hanno notificato un'ordinanza di misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio, emesso dal Gip presso il Tribunale di Locri, nei confronti del dirigente provinciale del servizio veterinario - Area C - dell’Asp di Reggio Calabria.

Le indagini partite da diverse denunce

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri e scaturita da alcune denunce, avrebbero permesso di ipotizzare una serie di condotte illecite concretizzate dal dirigente del Servizio veterinario, che espletava la propria funzione principalmente nella Locride.


Le autorizzazioni sanitarie negate

L’indagando avrebbe rifiutato di compiere atti previsti e demandati al proprio ufficio, adducendo, a propria discolpa presunti cavilli di natura burocratica. Così facendo avrebbe omesso - e in alcuni casi rifiutato di eseguire o di delegare ai propri collaboratori – il compimento di tutte quelle attività propedeutiche al rilascio delle autorizzazioni sanitarie, impedendo o rallentando di fatto l’operatività di numerose strutture veterinarie, insistenti sul territorio Reggino, che avevano avanzato correttamente e nei termini di legge formale richiesta di apertura.

L’abuso d’ufficio contestato

Il dirigente, per quanto emerso dalle indagini in corso, trincerandosi nei suoi dinieghi ed esercitando il suo potere censorio, avrebbe, in maniera quasi sistematica, impedito di fatto il corretto svolgimento dell’attività professionale dei veterinari locali, creando un grave stato di tensione e allarme che, nei casi più disperati, avrebbe portato gli interessati ad abbandonare il desiderio di raggiungimento del lecito riconoscimento professionale, frutto di anni di sacrificio e studi. Per tali ragioni, il dirigente è stato sospeso dall’incarico per la durata di un anno. Dovrà rispondere del reato di abuso d’ufficio.

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