Spaccio di droga nella Locride, arrestati “Donna Teresa” e i suoi due figli

VIDEO | In manette Teresa Pizzata e Giuseppe e Antonio Musolino, già in carcere dal luglio 2019. Sono accusati di aver gestito un giro di cocaina ed eroina. Vicino alla loro casa trovati nascondigli in cui venivano occultati gli stupefacenti. A dirigere la banda era la donna

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di Redazione
16 luglio 2020
08:34

Martedì mattina i militari della Stazione carabinieri di Careri hanno eseguito una ordinanza applicativa di misura cautelare, disposta dal gip del Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura, nei confronti di tre soggetti: Teresa Pizzata, cl.63, residente in Benestare; Giuseppe Musolino, cl.86, residente in Ardore e Antonio Musolino, cl.94, residente in Benestare.

 


Gli indagati, in atto detenuti presso le case circondariali di Reggio Calabria, poiché raggiunti il 9 luglio 2019 da altro provvedimento cautelare per illeciti accertati in Benestare (Rc) tra settembre 2015 e giugno 2016, nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria “Nikita”, condotta dai militari del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Locri, sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere perché riconosciuti responsabili, nel periodo marzo-luglio 2019, di aver detenuto ai fini di spaccio, venduto o, comunque, ceduto a terzi sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina, che detenevano occultate in luoghi limitrofi alla loro abitazione, da dove, di volta in volta, le prelevavano per provvedere alla consegna diretta ai consumatori.

 

L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo di un’attività investigativa svolta dalla Stazione carabinieri di Careri che con complesse ed articolate indagini, avvalendosi di censure tecniche e riscontri sul campo, hanno consentito di comprovare l’esistenza di un “legame familiare” costituito dai tre congiunti – Teresa Pizzata e i suoi due figli, Giuseppe e Antonio Musolino – operante nel comune di Benestare, dedito alla cessione di sostanza stupefacente ai consumatori “finali”.

 

L’attività di indagine è stata convenzionalmente denominata “Donna Teresa” per evidenziare il ruolo svolto dalla Pizzata, madre e vedova che, in qualità di capofamiglia, dirigeva con autorità le attività criminali dei figli.

 

Le investigazioni condotte attraverso la programmazione di indirizzati e tradizionali servizi di osservazione, pedinamento e controllo a distanza, con la censura tecnica di sistemi di video sorveglianza, hanno permesso di accertare l’assidua frequentazione della casa da parte di soggetti noti quali consumatori abituali ed occasionali con precedenti specifici di polizia.

 

In particolare, l’Arma locale con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e del Nucleo cinofili carabinieri, nel corso delle attività di perquisizioni e rastrellamento, hanno rinvenuto munizionamento e quantitativo consistente di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina nelle pertinenze dell’abitazione, posti utilizzati come e veri e propri nascondigli dove occultare i narcotici.

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