Statale 106, sulla “strada della morte” 107 vittime in cinque anni

VIDEO | Ogni anno sull’asfalto che va da Reggio Calabria a Taranto perdono la vita in media 21 persone. La città più colpita è Corigliano Rossano. È quanto emerge dal secondo rapporto presentato a Catanzaro dall'associazione Basta vittime sulla SS 106

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di Rossella  Galati
26 ottobre 2019
14:58

Sono state 107 le vittime, 84 uomini e 23 donne, della tristemente nota strada della morte dal 2014 al 2018 secondo i dati forniti dall’associazione Basta Vittime sulla SS 106, una in più rispetto al quinquennio precedente. Dal secondo rapporto presentato a Catanzaro si stima che a perdere la vita ogni anno sull’asfalto che va da Reggio Calabria a Taranto siano in media 21 persone, prevalentemente giovani, il 38% delle vittime infatti ha un'età compresa tra 0 e 34 anni, il 25% tra 35 e 55 anni. La stagione in cui si muore di più è l’estate. Nel dettaglio sono 14 le vittime nel 2014, l'anno migliore, 22 nel 2015, 32 nel 2016, l'anno peggiore, 17 nel 2017 e 22 nel 2018. Una tendenza che peggiora nelle province di Catanzaro e Reggio Calabria, dove nel periodo considerato si registrano rispettivamente 31 e 28 vittime, mentre migliora in quelle di Crotone e Cosenza con 17 e 31 vittime. La città più colpita resta Corigliano Rossano dove dal 2014 al 2018 hanno perso la vita 19 persone, due in più rispetto al report precedente.

Il costo sociale

Dati che tengono conto anche dei costi sociali che per il presidente dell’associazione Fabio Pugliese, sono insostenibili. «Il costo sociale dovuto alle vittime negli ultimi 5 anni è di 160 milioni di euro. Gli interventi che Anas ha realizzato sulla SS 106 è pari a circa 1/3 di questa cifra. Quindi lo Stato spende più per le vittime della strada che per interventi di messa in sicurezza. L’altro dato incredibile è che le vittime diminuiscono dove l’Anas ha speso per interventi di sicurezza, dove invece non ha speso cresce il numero di vittime. Per noi è importante non solo elencare i nomi delle vittime e il luogo del decesso ma è necessario anche fare una distinzione tra quelle che sono le vittime della 106 morte sul colpo e quelle che perdono la vita dopo l’incidente, che sono contenute in questo rapporto ma che sfuggono ai dati Istat».


La SS 106 e la politica

Dunque alla luce delle criticità emerse, resta la delusione dell’associazione nel constatare la totale assenza della politica. «È arrivato il momento di una profonda riflessione su un problema serio e urgente – ha affermato con fermezza Pugliese -. Abbiamo invitato 71 sindaci, 30 consiglieri regionali, 30 parlamentari. Non si è presentato nessuno tranne la senatrice Silvia Vono». «Il mio impegno per la SS 106 c'è sempre stato e continua come capogruppo di Italia Viva nella commissione lavori pubblici e comunicazioni che è la vecchia commissione infrastrutture e trasporti – ha spiegato dal canto suo la senatrice Vono -. Io già mi sono attivata facendo inserire nel contratto di aggiornamento del programma del Mit delle risorse finanziarie utili ad una manutenzione stradale efficace per la sicurezza delle nostre strade, in particolare della 106 che ha anche avuto la deliberazione del Cipe nel mese di agosto. Adesso incontrerò il nuovo capo dipartimento Anas Calabria a Roma, l’ingegnere Caporaso, con cui intendo collaborare e che dovrà attenzionare tutte le infrastrutture calabresi, non solo le opere da costruire ma soprattutto quelle che hanno bisogno di manutenzione e sicurezza per chi la percorre».

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