Spezzano Sila, rischio soppressione per la stazione dei carabinieri

Il presidio militare è in procinto di essere trasferito a Casali del Manco. L'appello alle istituzioni del sindaco Salvatore Monaco

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di Salvatore Bruno
12 settembre 2018
12:48
La stazione dei carabinieri di Spezzano
La stazione dei carabinieri di Spezzano

Spezzano della Sila rischia di perdere la stazione dei carabinieri, in procinto di essere spostata nel contiguo comune di Casali del Manco. La soppressione del presidio militare è stata prefigurata in una nota della Prefettura di Cosenza indirizzata al sindaco del comune montano Salvatore Monaco. Il primo cittadino però, ritiene irrinunciabile la permanenza dell’Arma nell’abitato di Spezzano e per questo ha scritto una lettera ai parlamentari calabresi, ai consiglieri regionali ed al presidente della Provincia, chiedendo un immediato intervento per evitare la chiusura della caserma.

Non basta il presidio di Camigliatello

«E’ pur vero – si legge nella missiva – che sul territorio di Spezzano vi è un’altra stazione dei carabinieri presso la frazione di Camigliatello Silano, nota e frequentata località turistica montana, ma distante 15 chilometri dal centro urbano e caratterizzata dalle diverse problematiche di un vastissimo spazio come l’Altopiano Silano, dove peraltro sono attivi anche alcuni Centri di Accoglienza Straordinaria ed i flussi turistici in alcuni periodi dell’anno superano le 30 mila presenze, con evidenti ripercussioni sulla possibilità per i carabinieri, di assicurare un’adeguata tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, anche nel distante centro cittadino».


Amministrazione disposta ad accollarsi le spese

«Inoltre – aggiunge Salvatore Monaco – il comune ha offerto la disponibilità a farsi carico del canone di fitto attualmente sostenuto dall’Arma per la caserma di Spezzano, destinando inoltre l’immobile dell’ex scuola materna a nuova sede della stazione carabinieri. A nome di tutta la mia comunità – conclude il sindaco – chiedo un vostro immediato intervento al fine di scongiurare una eventuale soppressione, sulla scorta di un’attenta valutazione connessa alla primaria esigenza di rafforzare la presenza dello Stato in un territorio come la Calabria che ha estremo bisogno di messaggi rassicuranti e che, da sempre, considera l’Arma un imprescindibile punto di riferimento».

Giornalista
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