Ospite del format A Tu per tu negli studi del Reggino.it, la testimonianza della mamma del bimbo, oggi uomo, sopravvissuto a una sparatoria. Lei è oggi la referente di Libera Memoria Reggio Calabria
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Una pallottola lo colpì al volto quando aveva solo tre anni, quel 6 giugno 2008. Era con altri bambini in piazza, a Melito Porto Salvo, nel reggino, nel momento in cui ebbe luogo una sparatoria. Antonino Laganà è oggi un giovane uomo con tutta la vita davanti. La madre Stefania Gurnari, ospite nel nostro format A tu per tu presso gli studi del Reggino.it, racconta quegli attimi di terrore.
Spari, in pieno giorno in una piazza piena di bambini
«Eravamo in attesa che ci dicessero dove dovessero posizionarsi i bambini per la recita di fine anno. I
E chi avrebbe dovuto essere il bersaglio di quell'agguato in pieno giorno, davanti a tutti, anche se molti di quei tutti erano solo bambini, si era difeso, lanciando la bicicletta e iniziando a sparare all'impazzata anche lui.
Con i bambini avrei voluto correre e scappare ma non riuscivo a prendere in braccio Antonino. Dalle mie mani sporche di sangue capivo che era accaduto qualcosa. Solo un attimo passò prima di vedere il mio bambino senza più un volto. Solo sangue. Una pallottola lo aveva colpito in bocca».
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