La storia di Pasquale, dal coma alla nuova vita: «Non arrendetevi mai»

VIDEO | Il 33enne catanzarese dopo un brusco incidente stradale in moto ha visto cambiare totalmente la sua esistenza. Ma oggi manda il suo messaggio di speranza: «Il signore dell’ultimo piano ci è sempre accanto»

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di Rossella  Galati
7 luglio 2019
11:31
Pasquale Cannova
Pasquale Cannova

«Una ragnatela solitamente ha un ragno al suo interno. Quel ragno sono io e la ragnatela racconta la mia situazione». Pasquale Cannova si è tatuato una ragnatela sul gomito. Un’immagine della sua vita all’interno della quale è rimasto imprigionato. Ha 33 anni, è di Catanzaro ma vive con la sua famiglia in provincia di Bologna. Ed è proprio in Emilia Romagna, dove lavorava come tecnico manutentore per una multinazionale francese, che lo attendeva un destino crudele quando aveva appena 21 anni e in sella alla sua moto andava incontro alla libertà. Ma è bastato veramente poco perché la sua vita cambiasse in modo inimmaginabile.  

L'incidente, il coma e la sua nuova vita

«Era sabato e quel giorno non lavoravo - racconta Pasquale -. Una macchina non si è fermata allo stop e mi ha caricato». Una frazione di secondo, forse un momento di distrazione del conducente dell’auto che è andata a finire su Pasquale provocando una atassia, un disordine consistente nella mancata coordinazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari, dopo 22 giorni di coma. Oggi Pasquale, ragazzo molto intelligente con un grande senso dell’umorismo, che ha dovuto fare i conti con l’indifferenza di coloro che riteneva amici e che invece lo hanno lasciato solo, dedica il suo tempo alla passione per l’informatica e partecipa attivamente alla vita domestica: «La mia famiglia mi è stata sempre accanto. Gli altri sono spariti, e te ne devi fare una ragione. Spesso mamma mi manda a sbrigare delle commissioni e io mi diverto perché imparo a fare le cose. Ho imparato anche a pesare la frutta e metterla nel sacchetto».


Il messaggio di Pasquale

Lo incontriamo al Valentino Beach Club di Catanzaro,  stabilimento balneare della cooperativa sociale Zarapoti pensato per persone affette da disabilità motoria. Qui  si sente libero e rivolgendosi a chi condivide la sua stessa passione per le due ruote dice: «Coltivate la vostra passione perché io ce l’ho ancora dopo l’incidente. Se potessi tornare indietro, pur sapendo di avere l’incidente, io la moto la riprenderei». Qual è il messaggio che vuoi mandare, gli chiediamo: «È un messaggio soprattutto per me: di non arrendersi mai. Il Signore dell’ultimo piano ci è sempre accanto».

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