Tamponi e test sierologici, Asp di Vibo Valentia: «Non siamo sciacalli»

VIDEO | Il commissario dell'Azienda sanitaria smentisce il presidente di Federlab intervistato dal Fatto Quotidiano che aveva parlato di cifre esorbitanti. Il chiarimento anche sugli esami agli insegnanti: tutti gratuiti

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di P. C.
7 settembre 2020
16:02

Va giù pesante, il Fatto Quotidiano, che titola: «Tamponi, tornano gli sciacalli del Covid: dai 51 euro di Verbania ai 150 di Vibo Valentia, rincari fino al 150% sia nel privato che nel pubblico». A Vibo Valentia, lamenta il presidente di Federlab Gennaro Lamberti, «la stessa Asl pratica ai privati un prezzo di 150 euro». 

Le cose, però, non stanno così, dice senza troppi giri di parole il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giuliano che smentisce le notizie diffuse dal numero uno di Federlab, l’associazione più rappresentativa dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali. «Il prezzo del test secondo l’Asp di Vibo – spiega – è di poco più di 17 euro, ovvero 15 di ticket e 2,90 di prelievo».


Da un caso mediatico all’altro, quello relativo ai test sierologici agli insegnanti. Il numero uno della sanità vibonese, dopo le polemiche dei giorni precedenti, ammette che all’avvio dei test c’è stata un po’ di confusione, ma non per responsabilità della stessa Asp: «Noi somministriamo i test gratuitamente agli insegnanti – dice –. In un caso, a quanto ci risulta, un’insegnante ha pagato il ticket, ma ciò è dipeso dal fatto che la stessa si è rivolta al Cup».

Dopo Vibo Valentia (il lunedì, il mercoledì e il venerdì nella sede dell’ex Avis in via Sant’Aloe, dalle 9 alle 13, mercoledì, giovedì e venerdì, stessi orari, i test sierologici anti-Covid al personale docente potranno essere effettuati anche a Serra San Bruno e Tropea nei locali della Guardia medica all’interno dei presidi ospedalieri. Test, completamente gratuiti, in vista dell’avvio di un anno scolastico che il commissario Giuliano guarda non senza preoccupazione.

«La curva dei contagi da Covid torna a salire – specifica – questo dipende principalmente dalla mobilità estiva. Il nostro sistema sanitario ha retto bene e, in particolare, quello vibonese si è comportato egregiamente. Ora con l’inizio dell’anno scolastico si pone un problema serio. Da parte nostra siamo pronti a dare una risposta efficiente, in termini di prevenzione e di cura, ma se i cittadini, tutti, iniziando dalla popolazione scolastica, non rispetteranno i protocolli di distanziamento sociale e di protezione individuale, allora c’è da essere preoccupati». Insomma, la prevenzione è compito di ognuno: distanziamento, igiene e protezione personale costanti, proteggere se stessi per proteggere anche gli altri. La scuola deve fare il possibile e le famiglie devono educare e preparare in tal senso alunni e studenti.

L’Asp di Vibo Valentia, nei giorni più tragici della pandemia, ha saputo fare la sua parte. La pressione dei ricoveri è stata decisamente più moderata che nelle altre province, in un Sud che la prima devastante ondata di contagi da Covid 19 ha messo alla prova ma non in ginocchio.

Gli apparati dall’Asp – dal Servizio di urgenza emergenza alla Terapia intensiva, dal Pronto soccorso a Malattie infettive - hanno risposto comunque bene, ponendosi pure al servizio di altri territori, anche se in un certo momento si è temuto per il condizionamento della politica sulla sanità pubblica, un argomento sul quale il commissario Giuliano glissa: «Sono un tecnico, non un politico. Qualunque siano state le iniziative, avvertite o meno, da essa assunte, l’importante è che abbiamo saputo lavorare bene nell’interesse del cittadino».

Giornalista
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