Caos sulla 107

Tra tutor, autovelox e controlli mobili dei vigili: la superstrada della Sila è diventata un girone dantesco

L'Anas avrebbe richiesto l’intervento del prefetto e della polizia stradale per mediare con i comuni che fanno cassa multando gli automobilisti anche in zone di aree di cantiere con sistemi mobili che in molti casi non sono segnalati

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di Franco Laratta
30 dicembre 2022
09:31

La 107 silana-crotonese è un’importante strada di grande comunicazione che collega due province, due mari, sale fino a 1500 slm per attraversare tutto l’altopiano della Sila. Ma nel tratto Camigliatello-Cosenza la SGC 107 è in pieno caos, nonostante i notevoli sforzi che fa l’Anas per garantire la sicurezza, la manutenzione h/24, la gestione durante l’inverno di quel tratto colpito spesso dal ghiaccio e talvolta anche da improvvise nevicate.

Nel tratto che attraversa i comuni di Spezzano Sila e Celico, la 107 è occupata da parcheggi abusivi, da macchine in coda tra un supermercato e l’altro. I rischi per i cittadini e gli automobilisti sono notevoli. Ma non abbiamo mai visto qualcuno delle forze dell’ordine intervenire per impedire questo scempio. Tutto passa in cavalleria, nessuno vede nulla. E regna quotidianamente il caos.


Dicevamo dell’Anas, che comunque anche quando è in difficoltà di mezzi e uomini, riesce a garantire una costante presenza, ma da qualche tempo il problema nasce dalla "caccia agli automobilisti" scatenata da qualche comune che con i suoi confini si affaccia sulla 107. Gli automobilisti vengono quasi braccati, messi in condizione di essere multati, e da qualche tempo sono come inseguiti da una pattuglia mobile: il lieto incontro finirà con una bella e profumata multa per qualche chilometro in più.

Il sistema utilizzato non richiede autorizzazione alla installazione poiché di tipo mobile. Ma la norma prevede la contestazione immediata. E solo in casi eccezionali, da motivare in dettaglio, può essere effettuata in differita. Ci risulta che l’Anas abbia rappresentato tale anomalia al prefetto di Cosenza sia in sede di Osservatorio sulla sicurezza che agli appositi organismi. La polizia stradale è stata incaricata di presentare un rapporto formale.

E c’è una cosa di cattivo gusto: nel tratto del viadotto Testa d'Arente al km 56 e in prossimità della galleria Fondente, c’è un cantiere attivo da tempo. L’Anas ha correttamente limitato a 30km/h la velocità. 

Ma come può un mezzo mobile della polizia locale di un determinato comune, dare la caccia agli ignari automobilisti che magari hanno sforato il limite di qualche chilometro su quel tratto? Ma si possono fare le multe in un'area di cantiere? Quanto questo è pericoloso?

Ovviamente la "pattuglia volante" dei vigili, per non scontentare nessuno, percorre un intero tratto della 107 alla ricerca di nuove e facili prede. Questo nonostante poco più avanti, dopo il ponte di Celico, ci sia una lunga area che da pochi mesi sotto controllo di un tutor, velocità massima consentita è di 70km/h. Ma è una decisione legittima perché punta ad evitare incidenti e stupide corse degli automobilisti più irresponsabili (questi sì da braccare e multare con ogni mezzo). Inoltre sono stati installati tanti segnali che annunciano il tutor, tutti ben visibili e anche con lampeggianti.

Esattamente l’opposto di quello che fa il comune di cui sopra (non ci interessa quale sia, non lo vogliamo nemmeno sapere, per evitare che poi si butti tutto in caciara politica). Infatti le segnalazioni sono al minimo, si vede solo un piccolo cartello buttato per terra, ad un angolo della strada, mentre sono assolutamente inesistenti le segnalazioni luminose. 

C’è da dire che chi ha voluto questa cosa, sa benissimo che per una multa che arriva fino a 100 euro, nessun automobilista trova conveniente andare da un avvocato per denunciare il fatto al giudice di pace competente, perché gli costerebbe tre volte tanto. Quindi fatti quattro conti, le casse del Comune hanno solo da guadagnare, ma le tasche degli automobilisti, dei pendolari, dei turisti, vengono così saccheggiate. Inutilmente, perché qua non si tratta di sicurezza, né di evitare incidenti e nemmeno di intervenire per migliorare la sicurezza della strada. No, questa è solo un’operazione per fare cassa.

Vedremo, quando la polizia stradale presenterà il rapporto, cosa vorrà decidere il prefetto di Cosenza. Perché la strada non può essere un bancomat per gli enti proprietari e per i comuni i cui confini ricadono lungo la strada interessata. La sicurezza stradale è un’altra cosa, la sicurezza degli automobilisti è ancora di più una cosa seria e delicata.

Le strade calabresi sono tutte un colabrodo, oltremodo pericolose e continuamente interessate a lavori di manutenzione. Così sono la 107, la 106, la 18, per non parlare del tratto del Savuto della A2 del Mediterraneo, che nei giorni di festa si trasforma in una trappola infernale, con un infinito cantiere eternamente attivo, qualche operaio qua e là, con le conseguenze che nemmeno Dante poteva immaginare. Quel tratto della nostra autostrada a ridosso del recente Natale è diventato un supplizio dolorosissimo per chi rientrava a casa dal Nord, per studenti e lavoratori, come per i turisti che sfortunatamente venivano in Calabria per le feste. Decine di chilometri di file, ingorghi da film catastrofici. 

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