La strage del Raganello una ferita ancora aperta: «Civita non deve morire»

VIDEO | La cittadina nel cuore del Parco del Pollino oggi è un paese fantasma. Nessun escursionista, solo persone che arrivano per vedere il luogo della tragedia e poi vanno via. L'appello del sindaco Alessandro Tocci, da sempre al fianco della sua comunità: «Risorgiamo e ripartiamo»

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di P. C.
30 agosto 2018
13:02
Civita
Civita

Torna a splendere il sole sul Raganello ma la morte dei dieci escursionisti il 20 agosto sono ancora una ferita aperta nel cuore di Civita. Non ci sono più gli escursionisti ad affollarsi alle gole poste sotto sequestro dalla Procura di Castrovillari che indaga per accertare le responsabilità di una tragedia immane. Civita, il cuore del Parco del Pollino, oggi è un paese fantasma. Chi, fino a pochi giorni fa veniva per ammirare le bellezze oggi viene per vedere il luogo dove è avvenuta la tragedia e va via.
Civita, ancora con le bandiere a mezz'asta in segno di lutto, piange le vittime di una strage e teme per il suo futuro. «L'importante - afferma un giovane del posto ai microfoni di LaC News24 - è che dalla tragedia e dal male si riesca comunque a cercare con il tempo a farla ritornare una meta di turismo e di bene». Il sindaco del paese, Alessandro Tocci, è al fianco della sua comunità fin dai primi istanti della strage e alla sua comunità lancia un appello: «Risorgiamo e ripartiamo».

Giornalista
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