Trent’anni fa a Lamezia l’omicidio dei due netturbini, Libera: «Trovare mandanti e assassini»

Il coordinamento di Catanzaro, intitolato proprio a Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, alla vigilia dell’anniversario ricorda il drammatico delitto rimasto tuttora impunito

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di T. B.
23 maggio 2021
12:58

«Sono passati trent’anni da quel tragico giorno e ancora non esiste una verità processuale e storica di quel terribile omicidio: non c’è un colpevole, non c’è nemmeno un movente definitivamente accertato. Riteniamo che esista il dovere morale ineludibile, non solo per noi, ma per la politica e per la società calabrese, di pretendere (di continuare a pretendere) dalle autorità competenti ogni sforzo possibile per giungere all’individuazione di mandanti e assassini». Così il coordinamento Libera Catanzaro interviene sul trentennale dell’omicidio di Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte. Due agnelli sacrificali, così vengono comunemente definiti, due uomini onesti e lavoratori, finiti nelle dinamiche distorte del controllo del business dei rifiuti. 

Pasquale e Francesco, netturbini in servizio per il comune di Lamezia Terme, sono stati uccisi il 24 maggio 1991 per strada, all'alba, nel quartiere della Miraglia di Sambiase, sotto una pioggia di colpi di kalashnikov che non gli ha lasciato scampo. «Brava gente, lavoratori onesti – rimarca il movimento - caduti non per propria colpa, ma per l’avidità insaziabile e la ferocia delle cosche lametine. Vittime innocenti di una guerra che non gli apparteneva, danni collaterali di una battaglia che passava sopra le teste della gente comune».


«Fuori da ogni retorica - aggiunge Libera - vogliamo ricordare che Libera Catanzaro ha voluto dedicare a loro la propria azione, legandoli per sempre al proprio nome. Da quando esiste questo presidio coltiviamo la memoria della loro vita e del loro sacrificio e, ovviamente, anche quest’anno sarà così. Raccogliendo l’invito delle famiglie delle due vittime parteciperemo alla messa in loro ricordo la mattina del 24 maggio alle ore 8.00 nella Chiesa “della Natività della Beata Vergine Maria” sita in Lamezia Terme alla piazza Roma, e dopo la messa ci recheremo sul luogo dell’omicidio in Via Miraglia a deporre un mazzo di fiori sulla lapide».

«Chiediamo altresì alle scuole di Lamezia di esporre un cartellone dedicato a Pasquale e Francesco, vittime innocenti delle barbarie mafiosa. E però, accanto al ricordo e alla memoria, resta, inevasa, la richiesta di giustizia. Infine, e nonostante le difficoltà legate al permanere della pandemia, non intendiamo rinunciare a ricordare Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte anche attraverso il premio a loro intitolato. Per il trentennale della loro scomparsa abbiamo deciso che quella di quest’anno sarà un’edizione speciale del "Premio Cristiano" e del “Premio Tramonte”. Giorno 8 giugno a Catanzaro consegneremo, in una cerimonia pubblica, i premi a due personalità fortemente legate a Lamezia Terme – conclude - che hanno dedicato la propria intera esistenza a difendere la giustizia e la dignità di ogni persona e a contrastare senza cedimenti le mafie. Due persone che sarebbero piaciute a Francesco e Pasquale».

Giornalista
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