Truffa delle aste, annullata ordinanza a carico del commercialista Larizza

Il professionista era accusato di turbativa d’asta e abuso d’ufficio ma per il Riesame c’è assoluta assenza di gravità indiziaria. Annullata anche l'ordinanza a suo carico per  favoreggiamento alla presunta bancarotta fraudolenta di Gianfranco Caporale

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di T. B.
27 giugno 2019
20:38

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro (Presidente Valea), con decisione del 24 giugno scorso, ha annullato i provvedimenti resi dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme nell’ambito dell’inchiesta "Asta la Vista" nei confronti del commercialista Aldo Larizza di Reggio Calabria, accogliendo integralmente gli appelli dei difensori Antonella Canino del Foro di Catanzaro e Francesco Grandinetti del Foro di Lamezia Terme. Il commercialista era stato sottoposto alla temporanea sospensione dall’ufficio di curatore fallimentare, custode giudiziario e delegato alla vendita giacché ritenuto indiziato dei reati di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio.

 


Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, con l’ordinanza del 24 giugno scorso, ha annullato i provvedimenti cautelari emessi nei confronti di Aldo Larizza per assoluta assenza di gravità indiziaria per tutte le ipotesi di reato ascritte a suo carico. In molti passaggi dell’ordinanza suddetta, sottolineano i difensori, «si valorizza la diligenza e correttezza dell’operato di Larizza nella gestione delle procedure esecutive e fallimentari allo stesso affidate dal Tribunale lametino» e che «l’ipotesi accusatoria rappresenta il frutto di un’erronea interpretazione del materiale probatorio in atti». Nella stessa ordinanza, il Tribunale catanzarese, riunendo gli appelli proposti dai difensori per connessione oggettiva e soggettiva, ha anche annullato l’ordinanza del Gip del Tribunale di Lamezia Terme del 2 maggio 2019, con la quale era stata applicata al commercialista un’analoga misura interdittiva per il reato di favoreggiamento reale della bancarotta fraudolenta contestata all’imprenditore Gianfranco Caporale.

 

Anche quest’ultima contestazione il Tribunale della Libertà esclude categoricamente la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza di  Larizza, nonché l’assoluta incompatibilità tra l’ipotesi accusatoria e gli atti posti in essere dal medesimo quale curatore del fallimento Gianfranco Caporale.

 

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