Truffe su fondi pubblici a Cosenza, sequestri per 2 milioni a 11 società

Due misure interdittive nei confronti di un imprenditore e un consulente. In totale sono 13 gli indagati

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di Redazione
23 dicembre 2019
10:27

I militari del Comando provinciale Guardia di finanza di Cosenza, nell’ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari interdittive, emessa dal gip del locale Tribunale a carico di nr. 2 soggetti (un consulente aziendale ed un imprenditore), per i reati di malversazione a danno dello Stato (art. 316 bis c.p.), truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) ed emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 D.Lgs 74/2000).

Contestualmente, i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria Cosenza hanno sottoposto a sequestro preventivo per equivalente, a carico di complessivi nr.13 indagati, beni immobili, quote societarie e conti correnti bancari e postali, per un importo di 2,1 milioni di euro, pari al valore complessivo dei contributi pubblici indebitamente percepiti.

Nello specifico, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria, coordinate da questa Procura della Repubblica ed eseguite anche mediante l’ausilio di intercettazioni telefoniche, appostamenti, accertamenti bancari e minuziose ricostruzioni contabili e documentali, sono emersi anomali ed ingenti flussi di denaro intercorrenti tra una rete di società “cartiere”, create ad hoc – ad opera del professionista – al fine di ottenere, anche mediante l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti emesse dall’imprenditore colpito dalla misura interdittiva, indebiti finanziamenti erogati da Fincalabra e Invitalia, sia per l’assunzione di nuovo personale, che per l’avvio di nuove attività produttive.

Dalle indagini è emerso che, dopo l’iniziale accredito degli importi finanziati sui conti societari di destinazione, tali somme venivano “girate” su altri conti correnti personali o carte prepagate, per poi essere prelevate in contanti ed utilizzate per scopi diversi da quelli delle attività d’impresa.

Le indagini hanno consentito di disarticolare un sistema fraudolento, ideato e orchestrato dal consulente, con la compiacenza e fattiva collaborazione degli altri indagati, titolari di fatto e di diritto di nr. 11 società beneficiarie dei finanziamenti indebitamente percepiti, per un importo complessivo di oltre 2,1 milioni di euro, oggetto di sequestro per equivalente.

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