Tutelare le vittime di molestie, l'Unical nomina la prima consigliera di fiducia della Calabria

VIDEO | L'avvocato di Reggio Calabria Maria Stella Ciarletta è stata nominata all'università Cosenza: «Nostro obiettivo garantire il diritto alla tutela da qualsiasi atto o tipo di comportamento discriminatorio, per assicurare pari dignità e libertà a tutte le persone»

di Anna Foti
30 marzo 2021
15:51

«La consigliera di Fiducia in ateneo affronta finalmente il tema delle molestie. Questa figura, terza e dunque indipendente rispetto al contesto universitario, è funzionale a far emergere il fenomeno e a orientare studentesse e studenti nell’acquisizione della consapevolezza circa i propri diritti e le azioni di tutela da intraprendere». Così l’avvocata giuslavorista di Reggio, Maria Stella Ciarletta, la prima consigliera di fiducia in ambito universitario nominata in Calabria, commenta il passo fondamentale compiuto dall’Unical con sede a Cosenza nel percorso di tutela delle vittime di molestie e abusi e di costruzione di pari opportunità, da anni invocata dal legislatore Europeo anche negli atenei.

Maria Stella Ciarletta, già consigliera di Parità della Calabria, esperta in diritto antidiscriminatorio presso l’Unar, Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e attualmente impegnata sullo stesso fronte presso l’università di Padova e la regione Lazio, avvierà questa esperienza anche in Calabria, mettendo a disposizione la conoscenza del fenomeno acquisita sul campo. Il fenomeno delle molestie, che si ascrive nello specchio ampio delle discriminazioni, è infatti complesso e trasversale; può riguardare pure gli uomini, anche se sono prevalentemente donne le vittime di molestie, specie se sessuali.


«La molestia è una vera e propria forma di discriminazione. Dal docente che durante la lezione utilizza un linguaggio sessista, intriso di doppi sensi, dall’avvicinamento ai banchi delle studentesse, da apprezzamenti indesiderati sull’abbigliamento e sull’aspetto esteriore, da messaggistica dal contenuto non professionale si può arrivare a comportamenti ancora più gravi che si concretizzano nell’approccio fisico o nella violenza sessuale», ha spiegato Maria Stella Ciarletta, neo consigliera di Fiducia presso l’Unical.
Anche in ambito universitario quindi, le molestie si manifestano in molteplici modalità, con una fisiologica gradualità anche nella gravità.
«Sulla base della mia esperienza non sono mancate le segnalazioni circa richieste di permanenza in università oltre gli orari stabiliti, di ricercatrici discriminate a causa della maternità, di carriere messe sotto scacco e ancorate all’accettazione di comportamenti e atteggiamenti non rispettosi degli orari di studio e lavoro e persino della persona», ha spiegato ancora l’avvocata Maria Stella Ciarletta.
Molte sono, dunque, le dinamiche tossiche e, quando è in gioco l’affermazione e la carriera, esse riguardano anche studenti e ricercatori, comunque persone sottoposte al di là del genere.

La nomina della Consigliera di fiducia è tra i frutti dell’impegno di diverse strutture che all’interno dell’Unical si occupano di questioni di genere e pari opportunità, come il Comitato Unico di Garanzia Cug, l’Ufficio Pari opportunità e il Centro di Women’s Studies. «È nostro preciso obiettivo garantire il diritto alla tutela da qualsiasi atto o tipo di comportamento discriminatorio, per assicurare pari dignità e libertà a tutte le persone che vivono e operano all'interno dell'Università», ha commentato il rettore Unical, Nicola Leone.

«Questa nomina allinea l’Ateneo calabrese, il primo in regione, alle migliori prassi del Paese, istituendo una figura cruciale per fornire consulenza ed assistenza a chi denuncia di essere vittima di molestia sessuale o morale, nel rispetto dell’anonimato», ha evidenziato Giovanna Vingelli, delegata del rettore per le Pari opportunità.

Complice anche il dato, in linea purtroppo con quello nazionale che si attesta sul 24%, del solo 22,5% dei docenti di ruolo costituito da donne presso l’università della Calabria nel 2019, a fronte di percentuali molto più alte di studentesse e laureate, l'Unical è dunque un luogo in cui gli squilibri potrebbero degenerare in dinamiche vessatorie e discriminatorie.
«Le molestie e l’abuso rientrano quasi sempre all’interno di una relazione di potere, laddove il docente approfitta della sua posizione di supremazia gerarchica e genera un clima di vessazione e discriminazione. Tuttavia, non mancano anche forme di molestie tra pari», ha sottolineato la neo consigliera di Fiducia, Maria Stella Ciarletta.

«Dopo la raccolta della segnalazione e della documentazione a supporto, nessuna strada è preclusa ma sarà comunque condivisa con colei o colui che segnala. L’incontro con la persona che abbia posto in essere il comportamento molesto è questo il primo passo finalizzato a rimuovere il suddetto comportamento. Qualora ciò non accadesse, si procederebbe con la presa in carico diretta da parte dell’Ateneo. Qualora ci fossero gli estremi dell’azione penale, inoltre, la stessa consigliera, sempre con il consenso della persona interessata, affiancherebbe chi ha segnalato nella denuncia e in ogni fase successiva», ha spiegato l’avvocata Maria Stella Ciarletta.

Basterà inviare una mail per avviare la segnalazione. Seguirà un incontro che in questo frangente pandemico avrà luogo in streaming. Ascolto supporto, anonimato, riservatezza e consenso saranno le parole chiave dell'attività di una figura necessaria anche all’interno degli atenei per lasciare emergere un fenomeno tanto diffuso quanto sommerso ma rispetto al quale oggi c’è finalmente più consapevolezza.
«L’istituzione di questa figura, che opera nell’alveo della prassi, ha contribuito ad una maggiore presa in carico del grave fenomeno, diffuso in università come in qualunque altro contesto lavorativo e ambito in cui particolarmente forti siano i rapporti gerarchici. Comportamenti che prima erano considerati purtroppo normali, oggi non solo più tollerati. Negli ultimi anni abbiamo registrato un’impennata di segnalazioni da parte di studentesse e ricercatrici anche perché l’ambiente universitario è molto più attento e collaborativo. Questo aspetto unitamente alla terzietà del ruolo di Consigliera agevolano l’emersione del fenomeno e consentono a chi subisce molestie di sentirsi sostenuti e non giudicati ed esposti a ritorsioni. La strada è lunga e il fenomeno diffuso, ma ci sono importanti segnali incoraggianti», ha concluso la neo consigliera di Fiducia Unical, Maria Stella Ciarletta.

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