A San Gregorio l'ultimo saluto ai fratelli Mirabello uccisi in Sardegna

Le salme sono arrivate questa mattina da Cagliari. Il viaggio è stato reso possibile da una raccolta fondi che in pochi giorni ha ottenuto migliaia di donazioni

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di S. M.
15 aprile 2020
18:39

Sono arrivate questa mattina intorno alle ore 11 al cimitero di San Gregorio d’Ippona, le salme di Davide e Massimiliano Mirabello, i due fratelli vibonesi uccisi e fatti sparire il 9 febbraio scorso a Dolianova in provincia di Cagliari. Nessun rito funebre per le rigide disposizioni anti-contagio ma solo una breve benedizione da parte del parroco e un fugace saluto da parte dei familiari e delle sorelle dei due, giunte da Roma, dove risiedono, e subito ripartite verso la Capitale una volta effettuata la tumulazione nella cappella di famiglia.

 


Complesse le operazioni di rientro delle salme, anche queste condizionate dall’emergenza sanitaria in corso, e che fino a poche ore dalla partenza hanno lasciato i familiari nell’incertezza. Il volo Alitalia partito da Cagliari con scalo a Roma, ha però poi compiuto regolarmente il suo tragitto giungendo all’aeroporto di Lamezia Terme poco prima delle 10.30 di questa mattina. Un trasbordo reso possibile grazie ad una raccolta fondi avviata da un’agenzia funebre vibonese che ha ottenuto in pochi giorni donazioni per oltre 12mila euro.

A quanti hanno contribuito si è rivolta anche la sorella Eleonora Mirabello che, in un messaggio, ha   ringraziato i vibonesi per «il sostegno che ci avete dimostrato in tutti questi giorni di angoscia e grazie per averci aiutati a riportarli a casa. Grazie da tutta la mia famiglia».

 

Per il duplice omicidio di Davide e Massimiliano Mirabello sono stati fermati Joselito e Michael Marras, vicini di terreno con i quali da tempo erano in corso dissidi. Le indagini si erano indirizzate in questo senso fin dalle prime battute e numerosi elementi indiziari erano stati raccolti a carico dei due allevatori. Quindi, a quasi due mesi dal delitto, la confessione di Marras che ha fatto ritrovare i corpi abbandonati nelle sterpaglie non lontano dalla località in cui era stata rinvenuta, bruciata, la loro auto. Dall’autopsia è poi emerso come ad uccidere i due fratelli sia stato un colpo di fucile al volto e un colpo alla testa assestato probabilmente con il calcio della stessa arma. Una terza persona risulta indagata per favoreggiamento.

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