Liberi di scegliere: siglato il protocollo che tutela i minori di famiglie mafiose

VIDEO | L'accordo sancisce la collaborazione tra Tribunale per i minorenni, Università, Garante per l'infanzia e Unicef Italia, presieduta da Francesco Samengo: «Puntiamo a un volontariato qualificato e aiuti concreti per i ragazzi»  

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di M LT
26 giugno 2019
13:25

Nessuno si salva da solo. Nessuno, soprattutto i bambini. Per metterli al sicuro, e garantire stessi diritti alla serenità, alla salute, allo sviluppo armonico, c’è bisogno di condivisione, consapevolezza, pragmaticità e soprattutto c’è bisogno di fare rete. Questo, in sostanza, il manifesto programmatico della Presidenza Unicef sotto l’egida di Francesco Samengo, a capo del comitato nazionale, espressa e ribadita dallo stesso dirigente in occasione della manifestazione “Liberi di Scegliere – profili giudiziari e alta formazione” tenutasi martedì 25 giugno nell’aula magna dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

 


Liberi di scegliere, il protocollo

La giornata è coincisa con la presentazione dell’omonimo volume (firmato da Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, e da Patrizia Surace, giudice onorario presso lo stesso ente e membro del Consiglio Direttivo dell'Unicef Italia), e del Protocollo d’intesa siglato da Università Mediterranea di Reggio Calabria, Tribunale per i minorenni, Unicef Italia e Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, a vantaggio di minorenni stranieri non accompagnati, destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali, vittime di condotte pregiudizievoli, abusive e maltrattanti. Obiettivo, sensibilizzare, divulgare e formare sul tema della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. A discuterne, gli autori del volume ed i protagonisti del protocollo: il rettore Santo Marcello Zimbone, il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, il referente di Libera e don Ennio Stamile, ed ovviamente lo stesso Samengo.

 

Il coinvolgimento Unicef

«Il coinvolgimento dell’Unicef nel progetto Liberi di scegliere, ideato per aiutare e accogliere madri e minorenni che vogliano uscire anche dal circuito mafioso tramite la costruzione di percorsi individualizzati di recupero - rappresenta un’avanguardia assoluta, anche in termini legislativi – ha dichiarato Samengo, anticipando che - l’esperienza darà vita ad altri protocolli analoghi, mutuati da quello di Reggio, che vedranno l’Unicef accanto ai tribunali di Sardegna, Campania, Lazio, Toscana. L'iniziativa – ha quindi proseguito il presidente - prevede percorsi formativi accademici e professionali, corsi di formazione per un volontariato qualificato, iniziative di sensibilizzazione e approfondimento, borse e premi di studio a vantaggio dei ragazzi, e cade in un anno molto significativo, il 2019, ovvero il trentennale dell'approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. È il trattato più ratificato al mondo, e rappresenta sin dall'inizio la nostra bussola, quella che oggi ci porta ad essere presenti in 190 paesi». 

 

Un'Italia sempre più povera

Tornando all’Italia, Samengo ha sottolineato come «un milione ed 800mila minori vivono in uno stato di povertà assoluta, e un milione e 900mila in povertà relativa. Gli ultimi dati Istat fotografano una drammatica escalation della povertà anche nel nostro paese. Con tali premesse, è fondamentale cercare il sostegno di tutte le parti sociali. Per questo, abbiamo coinvolto università, tribunali, ma anche associazioni di categoria, ad iniziare da Confindustria e Confagricoltura, passando il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il quale daremo vita a una serie di iniziative di sensibilizzazione e tutela che passeranno proprio dalle scuole di ogni ordine e grado. E soprattutto, abbiamo incontrato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi, proprio per mettere in pratica congiuntamente una serie di iniziative di contrasto».

Giornalista
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