Usura ai danni di un'imprenditrice di Gioia, 5 funzionari di banca a processo

I fatti si sono svolti tra il 2009 e il 2010 ai danni di una imprenditrice olivicola che per due volte si è vista applicare tassi usurari: la prima volta del 10.20% e la seconda del 5, a fronte di un tasso soglia del 3,5%

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di Francesco Altomonte
9 ottobre 2019
09:01

Cinque funzionari del Banco di Napoli, oggi Intesa San Paolo, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Palmi per usura bancaria. La decisone è stata presa nella giornata di ieri dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Palmi.

 


I banchieri, che affronteranno il processo a partire del 13 dicembre prossimo sono sono Giuseppe Bonini, responsabile del servizio sviluppo commerciale imprese della direzione commerciale, Banca Intesa San Paolo, capo gruppo del Banco di Napoli; Renato Antonio Zanetti, responsabile della struttura piccole imprese della direzione marketing imprese, divisione banca dei territori di Intesa San Paolo; Giuseppe Princi, direttore della filiale di Gioia Tauro del Banco di Napoli; e i direttori della filiale di Reggio Calabria del Banco di Napoli Edoardo Emanuele e Giuseppe Zoccali.

 

Parte lesa nel procedimento sono Rosina Martino e Giuseppe Posterino, entrambi difesi dall’avvocato Giuseppe Martino. Il periodo preso in esame va dal 2008 al 2010, quando la signora Martino, presidente del consiglio d’amministrazione della cooperativa agricola sviluppo olivicoltura, aveva chiesto un finanziamento di 750mila euro da restituire in 60 rate. È il 10 luglio 2008 e i funzionari della banca applicano a quel prestito un tasso di mora del 10,20% a fronte di quello soglia del 3.15%.

 

La procura di Palmi contesta ai cinque funzionari del Banco di Napoli l’aggravante «dall’avere agito nell’esercizio di un’attività bancaria, in danno di chi si trovava in stato di bisogno ed in danni di chi svolgeva un’attività imprenditoriale».

 

Passa un anno e il reato sarebbe stato ripetuto: la Martino chiede un ulteriore finanziamento, questa volta 500mila euro. Dal Banco di Napoli danno l’ok, ma il tasso di mora è ancora una volta troppo alto secondo gli inquirenti: 5% a fronte di quello soglia del 3,5.

Per questo motivo, nella giornata di ieri, il gup ha accolto la richiesta della procura di Palmi e dell’avvocato Martino, legale della parte lese Martino, rinviando a giudizio Bonini, Zanetti, Princi Emanuele e Zoccali. Dal 13 dicembre prossimo saranno chiamati a difendersi davanti al collegio del Tribunale di Palmi.

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