Vaccini anti-Covid e presunti favori, i Nas a Locri. I medici: «Lavoriamo in trasparenza»

VIDEO | Il direttore sanitario Fortugno sfida i sindacati mentre l'operatore sospettato di favoritismi: «Seguo gli elenchi che mi danno»

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di Agostino Pantano
15 gennaio 2021
20:10
L’infermiere e sindacalista Rubino
L’infermiere e sindacalista Rubino

Anche a Locri sono arrivati i carabinieri del Nas per indagare sulla somministrazione dei vaccini fin qui eseguita. L'annuncio è del direttore sanitario dell'ospedale, Domenico Fortugno, che ha anche aggiunto di sentirsi «tranquillo dopo l'esposto presentato» dalla Uil e l'accusa di favoritismi nella vaccinazione rivoltagli dal sindacto Fsi-Usae. «I nostri elenchi dei vaccinati - aggiunge - sono a disposizione anche di chi critica. La mia equipe sta facendo un grande lavoro nella trasparenza e senza arbitrio».

A differenza di quanto era emerso a Melito Porto Salvo, in quest'altro ospedale non ci sono stati casi di vaccinati con età superiore agli 80 anni - considerati operatori sanitari "in prima linea" - bensì criteri che secondo il sindacato sarebbero stati discrezionali. In particolare accuse erano piovute sul sindacalista della Cisl, Pino Rubino, che nel suo ruolo di infiere vaccinatore avrebbe deciso l'ordine delle somministrazioni. Lui si difende e spiega che ogni nominativo gli viene indicato dalla direzione sanitaria.


«È mancato un Piano nel rispetto delle indicazioni che il ministero ha dato - accusa Nicola Simone della Uil - invece di vaccinare prima chi opera nelle branche dell'urgenza, hanno fatto modo loro preferendo reparti e ambulatori. Ancora oggi non tutto il personale del 118 è vaccinato». Secondo i dati riferiti da Fortugno, sono 800 gli operatori sanitari fin qui vaccinati e si stima di dover arrivare ancora a quota 1000.

Giornalista
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