Il ministro Valditara e la dirigente scolastica Rombolà

«L'istruzione tecnico-professionale è un'istruzione di serie A. Questi istituti contribuiscono in modo decisivo alla crescita economica dei territori, offrendo una prospettiva professionale di concreto inserimento nel mondo lavorativo a tanti nostri giovani». Lusinghiere le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che oggi a Vibo Valentia ha visitato il Polo professionale Gagliardi De Filippis Prestia e l’Istituto d'istruzione superiore Itg, Iti e Ite. Il ministro, che in giornata si è recato anche a Lamezia, ha incontrato studenti, docenti e dirigenti scolastici, rispondendo poi alle domande dei giornalisti.

Ministro, qual è l’obiettivo di queste visite?

«Giro molte scuole in Italia, tutte le settimane cerco di dedicare il mio tempo a una o più scuole, incontrare i docenti, i presidi, gli studenti, il personale che sta facendo un grande lavoro. Dobbiamo essere orgogliosi della scuola italiana e della scuola calabrese. I passi avanti sono straordinari, lo ha testimoniato anche l’indagine Invalsi con il funzionamento di Agenda Sud, che ho voluto presentare all’Ocse come esempio di buone pratiche».

L’edilizia scolastica, soprattutto nel Sud, sconta forti ritardi, con scuole spesso non all’altezza delle ambizioni formative e non sempre sicure. Com’è la situazione?

«Nell’edilizia scolastica abbiamo investito risorse importanti: 820 milioni di euro per l’edilizia scolastica, i più grandi investimenti mai fatti, a cui si aggiungono i fondi del Pnrr».

Lei sostiene con forza gli istituti tecnico-professionali…

«Sono scuole di serie A. Un messaggio che va trasmesso alle famiglie, perché investano nel futuro dei propri figli iscrivendoli ai percorsi tecnico-professionali che sono percorsi di qualità che danno prospettive occupazionali importanti. Adesso inizierà una grande campagna di orientamento promossa dal Ministero, quindi chiedo anche a voi, alla stampa, di aiutarci a testimoniare questa straordinaria realtà».

C'è un altro tema alla ribalta: il caro Scuola. Come state affrontando questo problema?

«Stiamo discutendo su come finanziare una defiscalizzazione per l’acquisto dei libri di testo. È un tema che ci è ben noto e che ci sta a cuore, e ne stiamo parlando a livello governativo».

Lei ha parlato del successo del 4+2 in Calabria…

«Indubbiamente la Calabria è una delle regioni in cui il 4+2 ha avuto un successo significativo. Dal prossimo anno scolastico sarà obbligatorio: ogni scuola dovrà fornire una proposta di percorso di filiera 4+2, che sarà valutata dall’ufficio scolastico regionale. Il 4+2 rafforza il raccordo tra scuola e mondo del lavoro, tra scuola e impresa. Sono stato a Copenaghen al vertice informale dei ministri Ue dell’Istruzione e non è un caso che il semestre danese sia stato dedicato proprio all’istruzione tecnico-professionale, anche su nostra richiesta».

Cosa l’ha colpita di questi istituti vibonesi che ha visitato?

«L’entusiasmo dei docenti, la loro competenza, e l’entusiasmo dei giovani. Questa è la forza più grande. Ma anche il buon uso dei fondi pubblici che è stato fatto dalle scuole vibonesi».