Viabilità Calabria, in estate inferno di cantieri e file chilometriche di turisti esasperati

Forse basterebbe una norma per imporre i lavori di manutenzione solo di notte e anche nei fine settimana, ma da anni la Regione è in mano a dilettanti allo sbaraglio

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di Franco Laratta
9 luglio 2021
14:23

Forse basterebbe un regolamento, una semplice norma, ma se necessario anche una legge: “i lavori di manutenzione delle infrastrutture viarie si fanno solo di notte”. E ancora: “sono esclusi tutti i weekend. È assolutamente vietato nella stagione estiva”. Salvo ovviamente i lavori urgenti e improcrastinabili. Sta diventando davvero insopportabile questa mania tutta italiana, da nord a sud, ma a sud diventa tutto ancora più tragico perché le infrastrutture sono poche e assolutamente malmesse, quella di effettuare i lavori di riparazione, manutenzione e bitumazione delle strade e autostrade, durante la stagione estiva.

Sembra fatto apposta. Probabilmente è inevitabile, per come stanno oggi le cose: i bilanci da approvare, le risorse da assegnare, le gare per assegnare i lavori, le mille burocrazie che rallentano tutto. Per cui anche iniziando a prevedere a gennaio i lavori urgenti da fare, ma nessuno è in grado di fare questo all’inizio dell’anno, si arriverebbe comunque a giugno per avviare i primi cantieri, a luglio per effettuare i lavori (salvo ricorsi). Ma ho visto con i miei occhi (e fotografato) lavori di bitumazione lungo una strada di grande comunicazione, il 13 agosto. File anche di 3-4 km di camion e auto. Un inferno!


È una vecchia e insopportabile via crucis che si ripete ogni anno, sotto un caldo afoso, che colpisce senza pietà migliaia di turisti, ma anche pendolari, e tanti mezzi di trasporto merci. Basta dare un’occhiata a quello che sta succedendo negli ultimi anni sulla 107 silana-crotonese, dove la situazione dei viadotti si fa sempre più grave, con lunghe deviazioni su vecchie e dimenticate strade provinciali di alta montagna: un incubo per migliaia di automobilisti al giorno. I costi per le imprese agricole e turistiche sono pesantissimi. Qui il ‘ponte di Celico’ è un perenne malato grave.

Se ci fosse qualcuno alla Regione, dovrebbe farsi promotore di interventi risolutivi, alternativi all’attuale assetto di questa importantissima Sgc. Era qualcosa che bisognava aver fatto già alcuni anni addietro. Ma la Calabria è da tanto tempo senza classe dirigente, senza istituzioni in grado di intervenire prima che sia troppo tardi. Chi può decidere non ha alcuna capacità di farlo. Dilettanti allo sbaraglio!

Per non parlare poi della salute del dell’autostrada A2 “del Mediterraneo”, che salvo un paio di punti è veramente un’opera moderna ed efficiente. Ma poi si assiste a continui cantieri, anche in contemporanea, che rallentano eccessivamente lo scorrere del traffico. In questi giorni si vedono aperti più cantieri in contemporanea (anche se con 2-3 operai), ma poi ovviamente vengono sospesi i lavori nel week end!

Una via crucis senza fine, che fa saltare i nervi alla gente. Gli automobilisti italiani, ormai abituati a tutto, sono forse peggio trattati al mondo, tanto che non hanno più neanche la forza di ribellarsi: si mettono in fila davanti ai semafori, guardano lo smartphone, scrivono messaggi, leggono le mail e lasciano trascorrere quel tempo inutilmente.

Ma tutto questo ha un costo economico importante per le imprese, considerato che il 90% del trasporto merci in Italia viene effettuato su gomma. Ma allora la vogliamo fare veramente questa riforma? Bastano due righe: “I lavori pubblici di manutenzione di strade e autostrade si effettuano solo di notte. Week-end compresi.” È troppo?

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