Villa Aurora Hospital Srl, nota clinica cittadina con numerosi reparti e una riconosciuta offerta sanitaria di livello, era finita al centro di un procedimento penale per presunti reati ambientali. L’amministratore della struttura risultava infatti indagato dalla Procura di Reggio Calabria, che aveva iscritto la notizia di reato n.1760/23 rgnr, ipotizzando la realizzazione di una discarica abusiva in violazione del dlgs 152/06.

La vicenda ha preso forma nelle aule di tribunale, dove si è sviluppato un confronto particolarmente serrato tra accusa e difesa.

Villa Aurora, la difesa: «Mancava una stima dei rifiuti» «Una grave accusa, specie se indirizzata ad una clinica prestigiosa come Villa Aurora Hospital e a un imprenditore della sanità tra i più importanti del meridione di Italia», scrivono gli avvocati difensori Adolfo Cavaliere e Paolo Perrone. «Le udienze dibattimentali si sono concretizzate in un duro scontro dialettico tra la accusa e la difesa dell’amministratore» «che alla fine è riuscita ad avere la meglio».

«Infatti in fase di discussione hanno eccepito la assoluta mancanza di uno studio relativo alla misurazione del quantitativo dei rifiuti, e che astrattamente la sola stima quantitativa, per quanto evidente ed imponente possa essere ipoteticamente la presunta discarica, non sia bastevole ad integrare il reato contestato dalla normativa in questione.

Gli avvocati Perrone e Cavaliere hanno poi sventolato in udienza l’ultimissima novità legislativa in tema di reati ambientali e cioè il principio «chi sporca paga» che in pratica, a tutto voler concedere, dovrebbe punire esclusivamente l’operatore che non si attiene ai protocolli di smaltimento dei materiali di rifiuto. Si chiude dunque con una assoluzione con formula piena una lunga e complessa vicenda giudiziaria che molto aveva fatto discutere in ambito regionale e non solo.