Chiude in casa, violenta e picchia la compagna per anni: un arresto a Lamezia

La donna, isolata da tutti, veniva finanche costretta a consumare rapporti sessuali sotto la minaccia di un coltello

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di Redazione
23 luglio 2020
19:56

Maltrattamenti ripetuti e costanti ai danni della compagnia convivente, accompagnati da minacce e percosse. È la situazione che ha portato all'arresto da parte del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia di Stato di un pregiudicato trentenne di cui sono state fornite soltanto le iniziali, B.V.

 


A carico del trentenne é stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Lamezia su richiesta della Procura della Repubblica. B.V., fin dal 2015, secondo quanto riferisce una nota stampa della Questura di Catanzaro, maltrattava la compagna convivente V.K., con percosse e minacce, costringendola, "segregata" in casa, ad una convivenza difficile e tortuosa, alla presenza di figli minori, uno dei quali collocato da tempo anche in una casa famiglia. Alla donna, sin dai primi anni di convivenza, veniva imposto l'isolamento in casa, impedito ogni contatto con l'esterno e il divieto di tenere qualsiasi rapporto con la sua famiglia di origine. Nel corso degli anni si sono ripetuti vari episodi di prepotenza e prevaricazione da parte del trentenne ai danni della convivente. Nel 2018, in particolare, una volante del Commissariato era dovuta intervenire per sedare un violento litigio tra i due scaturito da motivi di gelosia. In quell'occasione la donna veniva colpita alla testa con una bottiglia in vetro per poi essere percossa anche mentre era a terra e colpita nuovamente al capo con una pietra.

 

A ciò si aggiunge che la donna veniva costretta da B.V. a consumare rapporti sessuali sotto la minaccia anche di un coltello. In un caso la donna veniva pure colpita alla schiena, subendo lesioni. «Ogni volta che riusciva a trovare riparo, allontanandosi da casa per raggiungere quella dei suoi genitori - riferisce ancora la polizia - veniva perseguitata e minacciata di morte (minacce estese anche ai suoi famigliari) mediante continue telefonate e messaggi, anche a mezzo social network». L'ultimo episodio risale al 28 giugno scorso 2020, quando B.V. ha puntato un coltello da cucina al viso di V.K., azione interrottasi solo grazie alle urla disperate della donna.

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