Zingaretti torna in Calabria per Callipo. «È la speranza per il riscatto di questa terra»

Prima tappa del segretario nazionale del Pd al centro regionale di neurogenetica di Lamezia guidato da Amalia Bruni: «Obiettivo e salvaguardare le eccellenze». Alla presentazione dei candidati consiglieri, gaffe con la foto sbagliata di Giovanni Nucera

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di Redazione
8 gennaio 2020
15:47

È iniziato da Lamezia Terme il tour calabrese del segretario del partito democratico Nicola Zingaretti a sostegno del candidato civico di centrosinistra Pippo Callipo.

L’appello per salvare il centro di Neurogenetica

Prima tappa il Centro regionale di Neurogenetica guidato da Amalia Bruni e da tempo, suo malgrado, sulle cronache dei giornali a causa delle difficoltà in cui è costretto ad operare per la mancanza di fondi. Al momento il personale è ridotto all’osso, i laboratori sono chiusi, la ricerca sospesa. Un luogo di eccellenza messo in ginocchio, costretto ad abdicare a funzioni importanti e a lavorare al minimo dei giri possibili. Ad accogliere Zingaretti nel Centro, collocato nel Giovanni Paolo II, è stata la neuroscienziata Bruni insieme a tutto il suo staff. Un appello accorato il suo in cui ha riassunto le vicissitudini del Crn per poi allargare la questione a quanto sta accadendo alla sanità calabrese.

 La Bruni ha poi consegnato a Zingaretti una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Salute Roberto Speranza per sollecitare la loro attenzione sul futuro della struttura di ricerca. Dal canto suo il leader dei democrat ha assicurato il suo impegno affinché sul Crn non cali il sipario e sia messo nelle condizioni di lavorare adeguatamente non per una battaglia di quartiere ma per garantire il diritto alla salute.


Il caso della foto sbagliata

Il tour lametino è poi proseguito con una breve tappa all’immobile confiscato alla mafia e gestito dalla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza a via dei Bizantini e si è concluso nella sede di via Reillo. Qui sono stati presentati in apertura della conferenza stampa i candidati al consiglio con un breve video e imbarazzo ha suscitato la gaffe con la quale il candidato Giovanni Nucera è stato introdotto con la foto di Giuseppe Nucera, candidato tra l’altro a sostegno di Jole Santelli. Sono seguite risate in sala e le scuse di Giovanni Puccio mentre un desolato Giovanni Nucera si chiedeva come fosse stato possibile.

«Callipo non prende ordini da nessuno»

Poi l’assist di Zingaretti a Callipo: «Credo nella sua candidatura perché non prende ordini da nessuno. State attenti - ha avvertito - alle invasioni di chi si presenta  qui ma ha dei padroni fuori dalla Calabria». Per il leader nazionale del Pd l’imprenditore è l’occasione di riscatto che la Calabria aspettava. Un’occasione che sarebbe riassunta nel suo slogan, quel “Io resto in Calabria"  interpretato come slogan d'amore e di vita. «Difendete la libertà della Calabria e non mettetela al servizio della politica romana» ha invitato ancora Zingaretti che ha poi parlato di scelta unitaria, ringraziando «chi ha contribuito a non dividere queste campo di forze».

«Speranza per la Calabria»

 Il riferimento è anche al governatore Oliverio del quale pochi giorni fa Callipo ha detto di non avere mai avuto notizie. «Callipo è la speranza per il riscatto della Calabria, ha avuto il coraggio di scommettere, di mettersi in gioco per la sua terra. Un grande imprenditore orgoglio della Calabria e dell'Italia intera che merita tutto il sostegno possibile per ridare libertà a questa terra».  Callipo dal canto suo si è detto sicuro di avere messo su una squadra in grado di potere veramente realizzare qualcosa di positivo per la Calabria, in particolare nuovi posti di lavoro.


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A chi poi gli ha chiesto se non sia un controsenso avere nelle sue liste personaggi che hanno governato in passato agevolando fuga dalla Calabria e il rischio di ritrovarsi consiglieri di cinque anni fa l’imprenditore ha risposto: «Non ho consiglieri votati da 50 anni come qualcuno si è vantato di avere  nell’altra coalizione. A loro chiederei che cosa hanno fatto in tutti questi anni e come hanno contribuito a frenare questo esodo dei calabresi. Noi non dobbiamo pensare alla campagna elettorale, quella finirà a breve. Noi dobbiamo pensare al dopo e al metodo per operare questa rivoluzione e risollevare questa terra». 

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