Area Archeologica di Capo Colonna, Cgil e Camera di Commercio chiedono lo stop ai lavori

'Non chiari i rapporti con l'Eni', secondo le segreterie della Cgil e della Camera di Commercio di Crotone, che hanno scritto al ministro dei Beni culturali Franceschini, e al governatore Oliverio.
di redazione
24 gennaio 2015
21:50

Capo Colonna (Crotone) - "Il ministro Franceschini, sollecitato anche da interpellanze parlamentari e dalle lotte che sono in corso, da parte di associazioni e movimenti, per contrastare il disegno non chiaro di pavimentazione e cementificazione del promontorio di Capo Colonna – scrivono– ha il dovere di venire in Calabria per rendersi conto di persona di ciò che è in atto e di rispondere all'opinione pubblica calabrese, nazionale e internazionale, perché Capo Colonna è patrimonio dell’umanità. Nel frattempo – chiosano dal sindacato e dalla Camera del lavoro – ha il dovere di far sospendere i lavori".


«Capo Colonna – continua la missiva – non può essere lasciata nelle mani delle lobby speculative locali, inseguendo una falsa modernità che ha come solo obiettivo quello di distruggere la bellezza, il paesaggio e il grande patrimonio archeologico. Lo stesso chiediamo al presidente Oliverio: il “realismo” non può portare a una posizione equidistante rispetto al conflitto in corso. O si sta da una parte, o dall’altra: i tratta di una questione rilevante per le prospettive della Calabria, bisogna prendere una posizione netta. Ma su questo tema – affermano Cgil e Camera di commercio – il presidente Oliverio ancora non ha fatto conoscere la sua opinione e valutazione. Vorremmo che si esprimesse".


 

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