La satira dello Statale ionico conquista il “Macchianera award”

La pagina Facebook, che oggi conta più di 103mila follower, creata da Antonio Soriero e Isidoro Malvarosa per raccontare la Calabria ottiene il quarto premio all'importante contest di Perugia nella categoria della migliore battuta

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11 novembre 2019
09:58
Le battute vincitrici al Macchianera awards
Le battute vincitrici al Macchianera awards

«Calabria: Scrive “Salvini vattene” sulla facciata per farsela rifare gratuitamente dai Vigili del fuoco». Con questa frase lo “Statale Jonico” agguanta il quarto posto nella categoria “Miglior battuta” al “Macchianera internet award” a Perugia. Sopra di loro mostri sacri della satira sul web quali Lercio e Spinoza. A raccontare la Calabria che fa sorridere, lontana dai soliti luoghi comuni, ci pensano Antonio Soriero e Isidoro Malvarosa, autori di quella che nel 2013 era nata come una pagina Facebook e che oggi ha più di 103mila follower, una pagina Instagram e, ultima novità, un sito dedicato. Da Antonio e Isidoro, di ritorno dalla premiazione, ci siamo fatti raccontare come sono arrivati ad avere questo grande successo parlando solo di Calabria e delle sue mille, comiche e non, sfaccettature.

 


Da dove nasce l’idea de “Lo Statale Jonico”?
«Siamo due fuorisede calabresi e viviamo a Roma - inizia Isidoro – io da 8 anni e Antonio da un po’ più di tempo. Abbiamo iniziato a conoscerci e abbiamo scoperto di avere un senso dell’ironia simile: finchè una sera davanti ad una mostra di arte contemporanea, mentre scambiavamo idee sullo stato dell’arte della Calabria, abbiamo pensato di provocare e stuzzicare i calabresi sulle loro certezze e anche sui luoghi comuni, provando a smitizzarli. Con “Calabria mia ti amo” o “la suppressata” non si andavano a scardinare quelli che, secondo noi, sono i punti critici».

 

Un successo che vi ha portato a creare anche un marketing…
«Sì ci sono le magliette. Perché abbiamo varie anime: dovendo fare una pagina di satira e scrivere in modo riflessivo e pungente si finiva per essere troppo pesanti e si arrivava paradosso opposto rispetto a quello che avremmo voluto creare. E allora cerchiamo di alternare i momenti di satira a temi più di costumo, come la cucina. E un po’ per scherzo è nata la prima maglia “Chi la ‘nduia la vince”, che fa leva sull’orgoglio calabrese. Abbiamo una mission positiva, vogliamo dare una scossa, non siamo una pagina di segnalazione di disservizi, ma cerchiamo di prendere le best practice, oltre alle critiche, scherzandoci su, cerchiamo di far riflettere su di esse. Le magliette rientrano nel goliardico: inizialmente le regalavamo ai nostri follower più affezionati, poi alcuni negozianti hanno manifestato l’interesse ad averle e abbiamo messo tutto a regime. Uno store su Amazon, compresi i grembiuli da cucina: “In amore vince chi frigge”, le felpe… E poi dalle frasi si comprende il nostro messaggio di fondo».

 

E del riconoscimento di Perugia?
«Nonostante la nostra sia una pagina piccola siamo riusciti ad essere tra i primi dieci siti di satira italiani e una nostra battuta si è classificata quarta. È stata una bellissima esperienza quella al teatro Morlacchi di Perugia, se si pensa che nella altre categorie sono stati premiati big del calibro di Fiorello o Radio deejay o il sito dell’Ansa. Esserci, pur rappresentando una realtà di satira che è riferibile solo ad una regione, per far ridere tutta l’Italia, ci ha riempito di gioia. Anche chi ci critica dicendo che parliamo male della Calabria viene smentito dai risultati. Invece di denigrarla la stiamo valorizzando perché, partendo dallo scherzo, in realtà la stiamo emancipando. Scherzare sulla Calabria, ma per la Calabria».

 

Progetti per il futuro?
«Siamo partiti postando in autonomia, abbiamo uno stile simile, abbiamo delle linee guida, ma nulla di artefatto, anche a livello politico bastoniamo tutti. Non vogliamo catalogarci come una forza del web che si rifà ad un partito, ma cerchiamo di raccontare le criticità che tutti i partiti esprimono senza una collocazione politica, il che non significa astensione. Siamo partiti come una pagina Facebook e la nostra forza è lì, una community molto attiva. Con l’evoluzione del web stimo cercando di rimanere al passo, nell’ultimo anno ci siamo ricollocati su Instagram, con meme e hashtag. La grande novità di questo periodo è il sito internet con contenuti originali dello Statale che sono diversi dal formato battuta che è breve e immediato. Si tratta piuttosto di articoli di costume che hanno all’interno un messaggio dello Statale, ma vogliono essere capitoletti satirici più lunghi».

Gabriella Lax

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