Storie di musica

A vent’anni è uno dei violinisti più apprezzati al mondo: Mihail Ion sarà a Bova per il Weekend della Cultura

Nato a Bucarest, suona uno Stradivari del 1730: «Ricordo la prima volta che mi è stato dato in mano, ho sentito come se in quel momento si fosse fermato tutto». Il 5 ottobre si esibirà in occasione dell'evento promosso dal Comune e da LaC

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di Franco Laratta
18 settembre 2024
08:24

Tra i violinisti più apprezzati al mondo c’è un ventenne che suona uno Stradivari del 1730, le cui valutazioni si fanno in milioni di euro!

La notte di sabato 5 ottobre sarà a Bova per il Weekend della Cultura promosso dal Comune e da LaC. Intanto Mihail Ion con il suo Stradivari 1730 ha incantato il pubblico che con entusiasmo ha preso parte al Concerto nel Santuario di Sant'Umile dei Frati Minori di Bisignano. Concerto strepitoso che ha visto brillare un eccezionale violinista insieme al maestro calabrese Mattia Salemme, direttore d'orchestra della Ogp (Orchestra Giovanile Polimnia). Si è trattato di uno splendido concerto musicale che ha visto e sentito suonare opere che vanno da Mozart a Piazzolla.


Mihail lon, nato a Bucarest, Romania, nel 2003, è definito «una stella emergente del virtuosismo violinistico». E ancora: «Dotato di una tecnica trascendentale che non ha nulla da invidiare ai migliori musicisti». 

Cresciuto in una famiglia di musicisti riconosciuti in tutto il mondo, ha ereditato un'innata passione per il violino. Mihail è stato immerso nel mondo della musica grazie all'influenza del padre, anch'egli virtuoso del violino. La sua formazione musicale inizia infatti sotto la guida esperta del padre. Nel marzo 2023 Mihail a soli 19 anni diventa endorser di Thomastik, azienda produttrice di corde riconosciuta a livello mondiale. Questa partnership ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, fornendogli le migliori risorse per affinare ulteriormente il suo suono unico e distintivo grazie alle corde Dynamo Thomastik. 

Oggi, Mihail Ion continua ad incantare gli appassionati di tutto il mondo con le sue straordinarie performance, dimostrando una maestria tecnica e una sensibilità emotiva che vanno ben oltre la sua giovane età.

E lui è entusiasta di vivere questi momenti. «Il primo incontro con il violino Stradivari 1730 è stato sicuramente inaspettato dato che penso che sia il sogno di qualsiasi violinista e l’ Acam è riuscita a realizzare questo mio sogno che fino a poche ore prima consideravo inarrivabile».

Possiamo solo immaginare cosa si possa provare a suonare uno Stradivari. «Ricordo la prima volta che mi è stato dato in mano e ho sentito come se in quel momento si fosse fermato tutto. Eravamo soltanto io e quel magnifico Stradivari. Appena mi misi a suonare ricordo che feci l’ introduzione del concerto di Brahms. Non sembrava vero!  Mai nella mia vita ho sentito una potenza e un carattere simile provenire da un violino. In quel momento capì che tutti i miei sforzi, sacrifici e rinunce sono servite per farmi arrivare a questo punto».

Il ventenne violinista Mihail lon parla sempre con commozione del violino Stradivari 1730: «Esattamente un anno prima di questo bellissimo incontro dicevo ai miei amici che prima o poi arriverà il giorno in cui suonerò uno Stradivari, ma nessuno mi prendeva seriamente».

Una fortuna avere genitori musicisti per un figlio che adora la musica. «Sì, vero. Fortunatamente ho sempre avuto mio padre e mia madre che mi hanno spronato a superare tutti i miei limiti per arrivare a esaudire tutti i miei sogni più grandi».

La famiglia ha insistito molto sul giovane violinista per farlo studiare. Studiare seriamente. «Mio padre mi ha sempre detto che prima cosa dovevo pensare a studiare bene e poi sarebbero arrivati i concerti e insieme a questi anche gli strumenti importanti. E infatti così fu. Dopo anni di studio, l’accademia concertante archi di Milano mi ha notato, e dopo un incontro conoscitivo siamo riusciti a trovare l’accordo per questo magnifico violino. Tuttora faccio fatica a credere di riuscire a suonare con un pezzo di storia così incredibile».

Il violino Stradivari 1730 è sicuramente uno strumento esteticamente bellissimo ma soprattutto molto potente. «Riesce a dare una nobiltà e un tipo di suono che non saprei come spiegare, è una sensazione che auguro a tutti i musicisti di provare almeno una volta nella vita».

Appuntamento con lui e con tanti musicisti, scrittori, artisti è per il Weekend della Cultura previsto il 5 e 6 ottobre (notte compresa) a Bova, nel Reggino.

Bova (in greco di Calabria Chòra tu Vùa) è un piccolo comune inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, considerato capitale della cultura greca di Calabria. Un borgo di straordinario fascino sul quale LaC ha inteso accendere i riflettori, soprattutto in questo particolare momento in cui i piccoli centri calabresi soffrono un devastante spopolamento. 

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