Giovani talenti

Al consulente finanziario calabrese Roberto Iozzi assegnato il prestigioso Private Banker

Il professionista originario di Girifalco lancia un messaggio ai giovani: «È importante studiare per garantirsi un futuro migliore. Nessun traguardo è irraggiungibile» 

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di Franco Laratta
30 settembre 2023
07:30

Al giovane calabrese Roberto Iozzi assegnato il prestigioso “Private Banker” dell’anno 2023, ovvero il premio più importante dei Private Banking Awards assegnati dalla rivista “Citywire”. Si tratta di un gruppo editoriale e informativo finanziario con sede a Londra. Fornisce notizie, informazioni e approfondimenti per consulenti professionisti e investitori a livello globale. I riconoscimenti di Citywire sono finalizzati a riconoscere e valorizzare le eccellenze nell’industria della tutela e dello sviluppo del risparmio dei clienti con i patrimoni più consistenti.

Roberto Iozzi, 39 anni, di Girifalco, laurea triennale in Economia delle Pubbliche amministrazioni e una laurea specialistica in Management e Consulenza aziendale. Oggi è un life banker in Bnl – Bnp paribas.  Ha conseguito un master in Finance e Private Banking presso "il Sole 24 ore e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano". Nel 2021 ha svolto e superato il Master in Consulenza patrimoniale, ha lavorato inizialmente come Private Banker presso Banca Fideuram. Iozzi in pochi anni ha raggiunto e superato tanti obiettivi, grazie al suo impegno e alle sue brillanti qualità professionali.


Con lui parliamo di come sta cambiando il mondo della finanza in Italia.

Roberto Iozzo

«L’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il modo in cui le persone interagiscono con il denaro, anche in Italia. A mio modesto parere l’intelligenza artificiale – per essere utile - deve essere però considerata come un supporto all’attività dell’uomo e non come qualcosa che possa sostituire totalmente l’attività del consulente patrimoniale. L’implementazione di nuove tecnologie ci condurrà verso un mondo più semplice, lineare e sostenibile, riducendo al minimo le implicazioni di carattere burocratico. Tutto questo perché il modello cliente/banca per come è stato precedentemente concepito è oramai superato».

L’evidente riduzione degli sportelli bancari e l’esigenza di maggiore attenzione e specializzazione hanno favorito un forte sviluppo della professione del consulente patrimoniale.

«Il consulente patrimoniale ha l’obiettivo di erogare una consulenza qualificata, assistere il cliente in tutte le operazioni riconducibili alla gestione del risparmio, selezionare le migliori opportunità per la tutela e la valorizzazione del patrimonio. I clienti hanno il bisogno di avere di fronte un riferimento certo, riconoscibile, puntuale».

C’è il timore di una nuova crisi economica, si teme anche una recessione. I risparmiatori come devono comportarsi in queste situazioni? «Il costante aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, il perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, la crisi energetica, e l’aumento dei prezzi al consumo hanno messo a dura prova l’industria del risparmio e di converso anche quello della consulenza patrimoniale.

Gli accadimenti degli ultimi 2-3 anni hanno determinato la messa in discussione di strategie di gestione del risparmio che sembravano granitiche, inscalfibili. Oggi il primo suggerimento è quello di diversificare. La diversificazione è una strategia fondamentale per la gestione del rischio. Avere una varietà di investimenti può aiutare a proteggere il patrimonio da variazioni impreviste del mercato, incluse quelle causate dall’inflazione. Scegliere esposizioni con piani di ammortamento fisso, asset come oro e materie prime, evitare alcuni investimenti in obbligazioni a più lungo termine, scegliere investimenti più difensivi nei settori dell’energia, sanità, assicurativi ed i finanziari. Determinante - per gestire l’emotività e mantenere la rotta - è poi affidarsi ad un consulente patrimoniale».

Con Roberto Iozzi, che è un giovane, parliamo delle nuove generazioni e del loro futuro.

«Iniziamo con dire che la nostra non è una professione facile e i giovani non sono incentivati ad intraprendere una esperienza da consulente patrimoniale. La libera professione, soprattutto nei primi anni, presenta degli ostacoli oggettivamente complessi. Oggi risulta determinante spingere i nostri giovani a studiare. È l’unico modo per diventare ciò che desidera, per garantirsi un futuro migliore. Stage, tirocini e apprendistato possono rappresentare strumenti di raccordo tra momento formativo e mondo del lavoro. Poi c’è bisogno di determinazione, umiltà, spirito di sacrificio e serietà. Un segreto? Mai pensare che un obiettivo sia impossibile da raggiungere».

  

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