Scuola a Catanzaro, chiesto il rinvio delle lezioni ad ottobre: «Troppa confusione»

VIDEO | Il presidente della Provincia di Catanzaro, Abramo contesta la linea del Governo: «Impossibile sperimentare il doppio turno pomeridiamo. Pochi insegnati»

di Luana  Costa
16 luglio 2020
12:08

«Ho chiesto il rinvio dell'anno scolastico al primo di ottobre. Ovviamente la decisione spetta all'Ufficio scolastico regionale però abbiamo avanzato la richiesta come Upi e come Anci». L'unione delle Province e l'Associazione dei Comuni ha chiesto il rinvio dell'inizio dell'anno scolastico al primo di ottobre. Finanziamenti esigui per la messa in sicurezza delle aule e linee guida ancora troppo confuse stanno creando serie difficoltà. Il presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, contesta la linea del Governo dopo la visita del ministro dell'Istruzione in Calabria: «Impossibile a queste condizioni dare una risposta concreta».

L'acquisto dei banchi

La recente visita del ministro dell'Istruzione in Calabria non sembra aver sortito gli effetti sperati. A circa due mesi dal riavvio dell'anno scolastico gli enti territoriali appaiono ancora disorientati sulle direttive da applicare per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. «C'è molta confusione - prosegue il presidente della Provincia di Catanzaro -. Lo stesso ministro aveva garantito che le mascherine e i banchi sarebbero stati acquistati dal ministero e, invece, le ultime disposizioni arrivate proprio stamani ci indicano che queste spese dovranno essere sostenute dagli enti locali».


Finanziamenti risicati

Troppi pochi i finanziamenti messi a disposizione, certamente non sufficienti a consentire interventi efficaci per una galassia di immobili, datati e gravati da criticità pregresse. «Per gli istituti secondari di secondo grado riceveremo 700mila euro che per 22 scuole sono pochi mentre per il Comune di Catanzaro (istituti primari e secondari di primo grado ndr) riceveremo una media di 10mila euro ad istituto. Sono finanziamenti risicati».

La didattica a distanza

Vietato, inoltre, dalle normative individuare nuovi edifici o creare nuovi spazi attrezzando tensostrutture. Così mentre il tempo stringe, gli amministratori già pensano alla didattica a distanza: «Si era ipotizzato di sperimentare anche il doppio turno pomeridiano - specifica ancora Sergio Abramo - ma non c'è il numero degli insegnanti. Stiamo valutando l'opportunità di chiedere un finanziamento alla Regione Calabria per l'acquisto di chiavette Usb e, quindi una fornitura com'è già stato fatto con i tablet, per dare la possibilità agli studenti di collegarsi a distanza».

Giornalista
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