Catanzaro, l'opera restaurata di Cefaly torna nella sede della Banca d'Italia

VIDEO | Riposizionato nella sala di rappresentanza il dipinto di fine '800 dal titolo “Il commercio di Calabria e le promesse del Ministero italiano” 

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di Rossella  Galati
9 giugno 2021
23:24

Si intitola “Il commercio di Calabria e le promesse del Ministero italiano”, è l’opera della fine del 1800 dell’pittore  Italiano, nato a  Cortale, Andrea Cefaly, raffigurante personaggi che raccontano l’economia del tempo in Calabria. Il dipinto, di proprietà della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, ha richiesto nei mesi scorsi un intervento di restauro a causa di alcune crepe e del distacco di frammenti di colore, rischiando un crollo delle materie pittoriche. E così dopo i lavori di restauro attraverso un cantiere didattico, l’opera è stata riposizionata negli ambienti di rappresentanza della filiale.  

Un ricco patrimonio artistico

«La Banca d’Italia ha un patrimonio artistico di oltre 3000 opere di tutte le epoche ed è diffuso sia nell’amministrazione centrale, in veri e propri musei che possono essere visitati, sia nelle varie filiali territoriali – ha spiegato il direttore della filiale catanzarese, Sergio Magarelli -. Noi abbiamo il privilegio, in questa realtà, di avere un’opera molto importante che rappresenta il territorio, il cui titolo è estremamente attuale. Il miglior commento è stato quello che ha fatto lo stesso pittore parlando del suo quadro: “come altro avrei potuto definire i fratelli italiani, quanto è la sofferenza dei calabresi?” Questa è un’immagine molto bella che in qualche modo rappresenta il nostro legame col territorio che è la nostra regione d’essere. Ascoltare la comunità e fornire i nostri servizi con la migliore qualità possibile è la nostra missione. Lo abbiamo fatto anche durante la pandemia, cercando di essere utili e far si che questo legame non solo sia valorizzato ma sia proficuo per entrambi».


L'opera

Dopo aver eliminato i materiali che intaccavano letteralmente la salubrità dell’opera, quasi come una bomba biologica, ha spiegato la restauratrice ed esperta di conservazione Caterina Maria Bagnato, il dipinto può essere nuovamente ammirato in tutto il suo splendore: «Riportare alla luce quest’opera è stato un po’ come fermarsi nella bottega di Cefaly. Abbiamo sottoposto l’opera ad interventi di risanamento e cura conservativa che erano indispensabili perché rischiava un crollo. È un equilibrio ritrovato. Nel registro inferiore del dipinto è raffigurato il commercio in Calabria della fine dell’800 e le promesse di sviluppo e progresso del Ministero che rimangono nell’aria come la locomotiva che viene fuori dalle nuvole nel registro superiore. Tra il registro inferiore e quello superiore c’è una casupola con delle rocce aspre che definiscono in modo importante il nostro territorio».

Giornalista
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