A cento anni dalla prima pubblicazione di Ossi di seppia, avvenuta il 15 Giugno 1925, la raccolta poetica di Eugenio Montale continua a risuonare con sorprendente attualità.

All'interno della raccolta confluiscono i componimenti scritti dall'autore tra il 1916 e il 1925. In un'Italia e in un mondo segnato dalla Grande guerra e da un'epidemia di Spagnola spietata. Morte, distruzione, povertà, questo era lo scenario che faceva da sfondo ad Eugenio Montale, nella riflessione sul mondo e sul senso della vita. La ricerca di un senso è stata condotta dal poeta in tutta la sua esistenza.

I temi del ricordo, del rapporto tra uomo e natura e del male di vivere, già presenti nella poetica di Giacomo Leopardi, trovano in Montale una nuova espressione, capace di dialogare con le inquietudini del mondo contemporaneo.

In "Ossi di seppia", il tema del ricordo è centrale; assume una duplice valenza: da un lato, rappresenta un rifugio dalla desolazione del presente; dall'altro, è fonte di malinconia per ciò che è irrimediabilmente perduto. Poesie come “Ripenso il tuo sorriso” evidenziano come, la memoria di un momento felice, possa offrire una temporanea consolazione, pur sottolineando l'impossibilità di riviverlo. Questo tema si riflette nelle esperienze odierne, dove la nostalgia per tempi passati si confronta con le sfide di un presente incerto, spesso buio.

Montale, seguendo le orme di Leopardi, descrive una natura distante e indifferente alle sofferenze umane. In “Meriggiare pallido e assorto”, la natura è rappresentata come un muro invalicabile. Questa visione rispecchia le preoccupazioni contemporanee legate alla crisi ambientale e al senso di disconnessione dell'uomo moderno dal mondo naturale. Pare che oggi l'uomo non si curi minimamente del pianeta. L'uomo e la natura sono in totale dissolvenza, e non solo a livello poetico (come accadeva a Leopardi e Montale).

Il “male di vivere”, concetto centrale in Montale, esprime l'angoscia esistenziale e la difficoltà di trovare un significato nel vivere.

In un'epoca segnata da crisi globali, incertezze e guerre, questa tematica risuona con profondità, evidenziando la necessità di affrontare il dolore e la sofferenza con consapevolezza e resilienza.

La poesia di Montale, con la sua introspezione e profondità, offre strumenti per comprendere e affrontare le complessità del mondo contemporaneo. La sua capacità di esprimere emozioni universali, e di esplorare le sfumature dell'esperienza umana, rende "Ossi di seppia" un'opera ancora oggi fondamentale per riflettere sulla condizione dell'uomo e sulla sua relazione con il mondo che lo circonda. Con la natura.

A cento anni dalla prima pubblicazione di "Ossi di seppia", la poesia di Montale si rivela ancora cristallina nell'osservazione del mondo. È un'opera che, attraverso il dialogo con la poetica di Leopardi, continua a offrire spunti di riflessione e conforto nell'affrontare le sfide del presente.