Continua la rassegna estiva al Marrc con la mostra sulla casa in Magna Grecia

L'esposizione rappresenta il principale evento culturale della stagione del museo archeologico di Reggio Calabria. Un momento importante ed emozionante per la comunità calabrese e internazionale

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di Redazione
8 agosto 2018
13:59

Fervono i preparativi, al Marrc, per la grande mostra "Oikos. La casa in Magna Grecia e Sicilia", che sarà inaugurata venerdì 10 agosto alle ore 17.30. L’incontro fa parte del programma “rEstate al MArRC!”, la stagione estiva del Museo archeologico di Reggio Calabria. L'evento è compreso nel calendario delle iniziative per il 2018 "anno europeo del patrimonio culturale", che quest’anno ha come topic l’integrazione tra culture, arti e stili musicali, tra epoche storiche e abitudini di vita.


La mostra è curata dal direttore Carmelo Malacrino e dall’archeologo Maurizio Cannatà. «Sarà uno spettacolare viaggio nel tempo nel mondo greco antico, in un percorso espositivo multimediale e interdisciplinare, alla scoperta di come abitavano i greci in Calabria e Sicilia tanti secoli fa» sostiene Cannatà. La rassegna ospita oltre 100 preziosi reperti provenienti dai Musei archeologici nazionali di Napoli e di Taranto, dal Museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, dai Parchi archeologici di Paestum e dei Campi Flegrei e dal Museo archeologico dell’Antica Kaulon, afferente al Polo museale della Calabria. I reperti sono esposti in un percorso suggestivo, che verrà vissuto attraverso il tema della casa e dell’abitare nel mondo magnogreco e siciliota.



«Un affascinante viaggio nel tempo attraversando la casa greca, per conoscerne la distribuzione degli spazi, gli arredi, gli oggetti d’uso quotidiano comune, ma anche i suoi protagonisti, accolti dal benvenuto dei padroni di casa, con le donne affacciate alla finestra avvolte nei loro himatia (tipici capi di abbigliamento della Grecia antica)», dichiara il direttore Carmelo Malacrino. «La casa per i Greci antichi era l’espressione dell’identità della comunità dei suoi abitanti e si evolveva nel tempo a seconda di come cambia la società», afferma Maurizio Cannatà.


«Nella lingua greca non esiste un termine equivalente al latino familia. Esiste un unico termine, oikos ("casa" appunto). E ciò significa che rispetto ai legami di sangue prevale l’appartenenza al gruppo familiare, cellula base della società». Se nel corso dei secoli, nel mondo greco antico in Calabria e in Sicilia, si modifica l’organizzazione strutturale degli spazi della casa – spiega l’archeologo – non cambia la funzione degli ambienti rispetto ai ruoli all’interno della famiglia. «L’uomo, cittadino, politico, atleta e guerriero, vive nell’andron i momenti conviviali, delle relazioni esterne, nel simposio. La donna sovrintende ai lavori domestici e ha nel gineceo il suo regno indiscusso».

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