Cosenza, presentata la mostra fotografica di Lotumolo: servirà a costruire un pozzo in Africa

VIDEO | Il reporter di Lucca ha esposto nella città dei Bruzi i suoi scatti che potranno essere ammirati fino al 18 giugno e grazie all'associazone Terra di Piero contribuirà a portare acqua alle popolazioni Masai

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di Alessia Principe
9 giugno 2021
16:37

Da Lucca a Cosenza, passando per Riace. In mezzo il mondo. Il mondo dei volti, dei corpi, delle tinte dell’Asia, dell’India, dell’Africa. Un universo ricco di bellezza e che toglie il fiato a guardare le fotografie esposte alla Terrazza Pellegrini di Cosenza, da cui promana una potenza lucente che lascia il segno. Il fotografo Stefano Lotumolo ha percorso bene quel sentiero che un giorno l’ha strappato alla sua vita di sempre, rendendolo un viaggiatore, un occhio, un autore.

"Sui sentieri del bene"

Della sua vita di prima ricorda frammenti. «Il 2 novembre del 2015 sono partito per la prima volta. Durante i miei viaggi per il mondo ho incontrato la fotografia, posso dire che è lei ad aver scelto me», racconta. Stefano ora è a Cosenza dove ha presentato la sua personale fotografica “Sui sentieri del bene” che resterà aperta al pubblico fino al 18 giugno. Prima che il destino lo prendesse mano per trasformare il suo spirito, Stefano è stato per dieci anni un floricoltore, un pizzaiolo in Australia, un rappresentante di tramezzini. Poi il cambiamento e la prima foto della sua nuova vita, una zebra in Tanzania. «A Cosenza sono arrivato da muto perché a ottobre ho intrapreso un cammino in silenzio da Assisi a Riace per incontrare Mimmo Lucano. Sergio Crocco, della Terra di Piero mi ha “prelevato” a Guardia e mi ha portato a Cosenza tra lo stupore di tutti perché non parlavo, e da lì è scattato qualcosa e abbiamo cominciato una collaborazione splendida».


Un ponte tra Sud del mondo

I proventi della mostra fotografica contribuiranno alla costruzione di un pozzo in Tanzania, in un villaggio Maasai, a Monte Meru, «che per me è come casa». Stefano è pronto a ripartire per l’Africa. «Voglio essere lì quando il pozzo sarà aperto, voglio vedere lo spruzzo dell’acqua che zampilla fuori per gioire con le persone del luogo. Con la mia compagna Ludovica Cristofaro e altri ragazzi abbiamo fondato una nostra associazione “Radici globali”. Uno dei progetti in corso d’opera è l’adozione a distanza in una scuola dell’India e, nel giro di qualche settimana, inizieremo la messa a dimora di 700 alberi in un orfanotrofio».

Sergio Crocco, anima della “Terra di Piero”, intanto, è pronto a fare le valigie per l’Africa. «Creare un pozzo sembra una cosa piccola ma per quella popolazione è qualcosa di grande. Appena ci daranno il via andremo in Senegal ad inaugurare il “Parco Daniele”, l’ennesimo parco accessibile per i bambini disabili perché noi crediamo che il diritto al gioco sia importantissimo. Non è giusto pensare che solo perché un bimbo sia nato in Senegal e non in Italia non abbia diritto a giocare».

Giornalista
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