“Culture a Confronto” premia il dialogo multietnico di Unicef Italia

A ritirare il riconoscimento il presidente nazionale Francesco Samengo. Ennesimo successo per l'evento di Tropea che coniuga tradizioni popolari e impegno sociale

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di Redazione
23 agosto 2019
10:24
Il momento della premiazione - Foto Beatrice Lento
Il momento della premiazione - Foto Beatrice Lento

È calato il sipario sulla settima edizione del festival “Culture a confronto”. Una rassegna internazionale che ha come palcoscenico privilegiato la cittadina di Tropea. Una manifestazione che, in ogni edizione, cattura l’attenzione di molti avventori trasformando la località vibonese nella capitale mondiale della cultura popolare.

 


L’evento dell’agosto topeano, anche quest’anno, ha visto consegnare il “Premio Culture a Confronto”, nato nell’edizione del 2015 e realizzato dalle sapienti mani del celebre orafo calabrese Michele Affidato, creatore d’innumerevoli opere d’arte per illustri personaggi e per famose rassegne.

Ad assegnare il riconoscimento una giuria composta da professionisti e studiosi, con l’intento di rendere merito a personalità e realtà locali, nazionali ed internazionali, distintesi per il loro impegno profuso per l’integrazione tra i popoli e tra le diverse culture nel campo sociale, culturale e religioso.

 

Un premio prestigioso e molto ambito nel panorama nazionale che quest’anno è stato assegnato a Unicef Italia. A ritirarlo il presidente Francesco Samengo: «Questo importante riconoscimento, di cui ringrazio il presidente di Culture a Confronto Andrea Addolorato e tutti i membri della commissione, mi rende orgoglioso come calabrese e come italiano proprio perché coniuga i valori delle tradizioni popolari e dell’impegno sociale».

«Nel conferimento del premio, - rileva Samengo - la motivazione è legata all’impegno per il dialogo interculturale. Conoscenza delle diverse culture, confronto, accettazione, dialogo non sono per noi dell’Unicef parole retoriche, ma temi e valori importanti».

 

«In Italia  - continua il presidente di Unicef - vivono circa 10 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni di età e a seconda della regione in cui un bambino nasce o cresce avrà maggiori o minori possibilità di vedere realizzati i propri diritti. Come Unicef Italia, vogliamo portare l’attenzione anche sul tema delle disparità regionali e l’impatto che le differenze del livello dei servizi tra le varie zone del nostro paese hanno sui bambini e i giovani».

«Da poco più di un anno  - continua - sono presidente dell’Unicef Italia: in questo periodo non ho mai dimenticato i bambini e gli adolescenti che vivono in Calabria, dove ho effettuato la prima missione come presidente nazionale e dove collaboriamo strettamente con tante istituzioni ed enti, come il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del consiglio regionale della Calabria, il tribunale per i Minorenni e l’università degli studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria».

 

«Sono particolarmente felice - sottolinea e conclude Francesco Samengo - di ricevere questo riconoscimento proprio nell’anno in cui celebriamo i 30 anni dall’approvazione da parte delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Come Unicef da sempre il nostro compito è quello di tutelare e promuovere i diritti di bambine, bambini e adolescenti in tutto il mondo, nonché di contribuire al miglioramento delle loro condizioni di vita. La Convenzione, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo e, forse, il più violato, è la nostra bussola».

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