Diamante, Antonino Perrotta direttore artistico al Festival Manufactory

L'evento dedicato all'arte urbana si terrà a Comacchio dal 14 al 16 giugno. A confronto diversi artisti sul tema del “ponte”

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di Francesca  Lagatta
22 maggio 2019
17:39
L’artista diamantese Antonino Perrotta
L’artista diamantese Antonino Perrotta

Il Festival Manufactory di Comacchio sarà un importante evento caratterizzato dalla possibilità di fare rete e connettersi con altre identità urbane. Manufactory sarà infatti connesso con il Festival Osa - Operazione Street Art di Diamante, coordinato da Antonino Perrotta, che ne è l’ideatore e fondatore. Dal 2017 Osa ha visto la partecipazione dei principali street artist del panorama europeo.

Le origini del progetto

L'idea è nata nel 2017 quando Riccardo Buonafede, street artist di Comacchio, ha proposto alla città di dipingere alcuni muri di edifici degradati. L'amministrazione, che negli ultimi anni si sta adoperando per fare di Comacchio un punto d'incontro per lo sport e la cultura, propone a Buonafede di riqualificare l'intera area dello stadio. Ma il progetto è sembrato troppo ampio per essere realizzato da una sola persona e così è nata l'idea di lanciare una chiamata internazionale agli artisti di varie connotazioni, con l'obiettivo di riunirli in un'unica opera d'arte collettiva.


Perrotta: «Un posto incantevole»

«Ho conosciuto Riccardo a Roma – spiega Perrotta - durante la biennale Martelive 2017 dove io ero il direttore artistico. Lui concorreva per il concorso dedicato alla street art di cui successivamente è stato il vincitore. Lì mi disse di questa idea di realizzare un festival nella sua città. In quel momento ricordai che un anno prima nello stesso luogo, il Planet di Roma, iniziare a progettare e programmare Osa. Anche Riccardo con la sua determinazione ci riuscì con Manufactory. Andai a trovarlo a Comacchio, una città dal centro storico incantevole attorniata da panorami mozzafiato. Un luogo oltre che pieno di storia, cultura e bellezze, ispirante per chi come noi artisti di ispirazione ci vive».

Nuovi arrivi e graditi ritorni

La prima edizione del festival Manufactory aveva visto la partecipazione di artisti come Dzia, Krayon, Ironmould, Alessandra Carloni, Davide Bart Salvemini, Dissenso Cognitivo, Reve+, Brome, Paolo Psicho, Riccardo Buonafede, Laucky, Yopoz, Carlo Bascelli, lo stesso Antonino Perrotta, Tmx e molti altri. Girando per Comacchio impossibile non soffermarsi sulle firme di Blu, Ericailcane e Lucy McLauchlan, che già nei primi anni 2000 intervenivano nella città ferrarese.

Per l'edizione 2019 è in programma il proseguimento della riqualificazione delle mura perimetrali dello stadio e tre interventi dislocati sul territorio, tra Comacchio, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi. I protagonisti dell'anno 2019 saranno: Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Gera, Riccardo Buonafede, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Isra Paez, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes, Alessio Bolognesi, Toni Espinar, Eleman e Giusy Guerriero.

Il ponte come simbolo di unione tra i popoli

Il tema di quest’anno sarà il ponte. Comacchio è una piccola Venezia e i ponti sono caratteristici, ma fondamentali perché creano collegamenti tra quelle che una volte erano isole. «Il festival Manufactory sarà un'occasione importante dal punto di vista artistico e culturale, perché è un evento che mette a confronto artisti provenienti da tutto il mondo, su una tematica importante. Il il tema del “ponte” è inteso come metafora, simbolo di unione tra terre, popoli e culture, in un momento storico in cui c’è tanto da riflettere. Una metafora che deve ricordarci la capacità dell’uomo di oltrepassare gli impedimenti che la natura e la vita gli pone».

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