Un passo nella storia

I tesori dell’antico convento di Soriano in una nuova esposizione del Museo

Si tratta di testimonianze artistiche proventi dal complesso religioso domenicano distrutto dal terremoto del 1783. Previste tre sezioni articolate in dipinti, tessuti e argenti

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di Redazione
20 ottobre 2021
08:35

Verrà inaugurata domenica 24 ottobre alle ore 17, la nuova sezione espositiva del Polo Museale di Soriano Calabro, diretto dall’archeologa Mariangela Preta. Infatti, grazie alla nuova convenzione firmata dall’Ordine dei Padri Domenicani ed il comune di Soriano Calabro, nel passato mese di settembre, in accordo con la locale Soprintendenza, è stato possibile riallestire le sale attigue alla Pinacoteca Civica andando così ad arricchire l’offerta per i visitatori. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.

Nuova sezione espositiva al Museo di Soriano

 “I tesori della Santa Casa del Polo Museale di Soriano Calabro esporranno le testimonianze artistiche più rilevanti proventi dall’antico complesso religioso domenicano distrutto dal terremoto del 1783 e ad oggi superstiti. L’esposizione sarà suddivisa, fondamentalmente, in tre sezioni articolate in dipinti, tessuti e argenti, contenendo anche alcune originali testimonianze di arte decorativa e artigianale. Fra i dipinti esposti si segnalano i due grandi ovali con i pontefici domenicani riferibili ai primi del XVIII secolo ed attribuibili all’ambito di Luca Giordano, in cui si colloca anche la Maddalena in estasi. Fra le testimonianze legate alla raffigurazione della sacra effigie di San Domenico, la sezione museale accoglie l’originale stampa su seta applicata su tavola, riproduzione dell’immagine acheropita dell’incisore attivo a Napoli Nicolas Perrey.


La sezione dei tessuti, nella quale trovano collocazione anche alcune opere di argenteria, sono resi fruibili paramenti liturgici e preziose cortine ricamate destinate a ricoprire la tela miracolosa del Santo di Guzman. Si annoverano tessuti databili fra Cinque e Settecento in damasco, broccatello, laminato, taffetas ed altri generi, con fili in oro e argento di manifattura non solo italiana, ma anche spagnola e francese. Originali una pianeta e una dalmatica del Seicento il cui tessuto risulta decorato con motivi a foglie d’ulivo il cui stemma, appartiene a D. Pedro Alvarez de Toledo y Colonna (1546-1627).

Tra gli argenti spiccano alcuni pezzi del Sei e Settecento fra cui il calice d’oro di Terenzio Frezza del 1784 con alla base Santi domenicani; il tronetto eucaristico in legno e lamina d’argento dell’argentiere Filippo Frezza del 1739 ed inoltre diversi calici, reliquiari ed altre suppellettili liturgiche, unitamente a un considerevole crocifisso in avorio del Seicento.

 

Il nuovo allestimento è stato curato dal professor Mario Panarello, presidente onorario del Polo Museale in stretta collaborazione con la direttrice Preta. Alla cerimonia d’inaugurazione saranno presenti oltre ai curatori dell’allestimento, il sottosegretario di Stato  per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci, il primo cittadino Vincenzo Bartone, il soprintendente ad Interim per la Provincia di Vibo Valentia e la città Metropolitana di Reggio Calabria Salvatore Patamia, il priore dell’Ordine Domenicano padre Francesco Ricci.

 

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